Trattativa con Parigi? Il primo ministro Philippe chiarisce: si resterà nei limiti costituzionali

Interpellato durante la sessione odierna di interrogazioni al governo dal deputato LREM Bruno Questel in seguito alla schiacciante vittoria dei Nazionalist còrsi domenica, il primo ministro Edouarde Philippe ha sottolineato che la nuova collettività unica “farà di questo territorio (…) une delle collettività più decentralizzata della nostra Repubblica”.

Forti del loro trionfo (41 seggi su 63), i Nazionalisti avevano subito auspicato l’apertura di una trattativa con Parigi sulla concessione di una più ampia autonomia politica, e in particolare sui temi della co-ufficialità della lingua corsa, dell’amnistia, dello status di residente e dell’autonomia fiscale.

Ma il primo ministro ha subito posto dei paletti chiari, che smorzano le aspettative dei Nazionalisti.

“Penso che la Corsica possa essere terreno privilegiato per applicare quella logica che noi vogliamo instaurare con le collettività territoriali”, ha risposto Philippe “ossia una logica fondata sulla discussione, che permetta, per iniziative conformi al dettato costituzionale, di concedere una forma d’autonomia alle collettività su questioni specifiche”. Il Presidente Macron aveva evocato i «patti girondini» per spiegare questa sua idea di “repubblica contrattuale”, basata sulla responsabilità e sull’autonomia.

Edouard Philippe sembra quindi escludere a priori le rivendicazioni che necessiterebbero di una revisione della Costituzione, come la co-ufficialità.

“Nel periodo che si apre il governo sarà attento e aperto perché i poteri della nuova collettività di Corsica possano essere esercitate pienamente”, ha aggiunto, frenando quindi la richiesta di nuove competenze da parte dei nazionalisti.

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