L’annuncio all’inizio della settimana della messa in vendita della torre genovese del villaggio di Tomino (Capo Corso) ha suscitato un vivace dibattito in Corsica e non solo. Questa vestigia storica, che ha il pregio di essere di proprietà privata, è stata presa di mira da potenziali acquirenti che vorrebbero trasformarla in un alloggio turistico arredato. Questa prospettiva ha immediatamente suscitato un’ampia opposizione da parte dell’amministrazione comunale, di movimenti politici dell’isola e di alcuni membri della società civile.
Le voci che si sono levate contro il progetto di trasformare la torre di Tomino in un alloggio turistico ammobiliato hanno rapidamente sortito l’effetto desiderato. Su X, il sindaco del piccolo villaggio di Capo Corso ha annunciato che i potenziali acquirenti del progetto turistico avevano finalmente rinunciato.
“Gli acquirenti interessati a trasformare la torre genovese di Tomino in una struttura ricettiva arredata hanno abbandonato il loro progetto. Al di là degli aspetti legali, attualmente in discussione, la nostra posizione si basa sulla destinazione di un edificio il cui valore storico, simbolico e architettonico non corrisponde al progetto presentato. Questa torre militare è rimasta immutata dalla sua costruzione. Potrebbe diventare un luogo di storia e di memoria. Desideriamo ringraziare le numerose persone di ogni orientamento politico che ci hanno dato il loro sostegno. Questa mobilitazione ha anche contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere il patrimonio materiale e immateriale della Corsica. Non dubitiamo che queste testimonianze ci aiuteranno, con l’aiuto del CDC, a riportare al pubblico un monumento ricco di storia”.
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Fonte: François Orlandi su X
Immagina di copertina: Wikimedia, foto di Pierre Bona