Una targa commemora i bambini morti nell’ex colonia penale di Castelluccio

A Castelluccio, frazione delle alture di Ajaccio, il 30 ottobre è stata apposta una placca commemorativa nel Cimitero dei bambini detto di Saint Antoine (Sant’Antone) del bagno penale ottocentesco che raccoglie le spoglie di 160 bambini e ragazzi morti lì, tra il 1855 e il 1866; il bagno penale venne chiuso definitivamente nel 1945 grazie all’iniziativa di Hélène Campinchi, moglie di César Campinchi (1882-1941), membro del Partito radical-socialista, deputato all’Assemblea Nazionale dal 1932 al 1940 e ministro in sei governi dal 1937 al 1940.

Dopo anni di abbandono, il cimitero è stato sistemato nell’aprile scorso dai volontari dell’associazione dei vigili del fuoco A Filippuccia assieme ai pompieri del SDIS 2A presieduti da Charles Voglimmacci, senza dimenticare l’azienda ajaccina Noel Pais che ha fornito tutte le attrezzature.

La placca commemorativa è stata inaugurata dopo un discorso dello scrittore e storico Renè Santoni autore di un libro dedicato alla colonia penale. Alla fine del discorso è stato osservato un minuto di silenzio per tutti i morti del penitenziario.

Inoltre qualche anno fa lo Stato e la Collettività hanno riconosciuto la colonia penale come patrimonio, e il 20 ottobre il Conseil des Sites de la Corse presieduto dal prefetto e dal presidente dell’Esecutivo dell’Assemblea della Corsica hanno espresso parere favorevole per la tutela giuridica come monumenti storici, per tutti i resti della della colonia penale, compreso quindi anche il cimitero.

Castelluccio è raggiungibile con la linea 6 degli autobus Transport en commun dAjaccio (TCA) che va dalla stazione di Ajaccio e fa capolinea proprio a Castelluccio.

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LA STORIA

La creazione della Colonia penale agricola di Saint-Antoine avvenne con il decreto imperiale di Napoleone III del 17 ottobre 1854 che prevedeva la cessione dal comune di Ajaccio all’amministrazione carceraria di 325 ettari di territorio comunale, e altri 25 acquistati da diversi proprietari.

La colonia cominciò il suo utilizzo effettivo a partire dal gennaio 1855 con l’arrivo dei primi bambini e ragazzi di un età compresa tra i nove e i ventuno anni. I primi detenuti nel 1855 furono 106 a cui sene aggiunsero altri trenta l’anno seguente.

Le vie d’accesso vennero costruite dai detenuti, così come le loro baracche. La colonia penale era composta da due parti: da una parte le baracche per i detenuti, quelli per la gendarmeria addetta alla sorveglianza e dall’altra parte la zona dedicata agli animali.

Il luogo, inadatto alla costruzione, provocò la formazione di un terreno paludoso, così i detenuti vennero spostati alla fine del 1856 dagli alloggi provvisori presso il vivaio dipartimentale per poter costruire i nuovi edifici.

I detenuti (che erano bambini e ragazzi) lavorarono l’estate successiva in condizioni fortemente insalubri, a causa del caldo e della malaria; infatti la zona non era abitata dalla popolazione ajaccina.

Nel gennaio 1857 la relazione della prima ispezione dei penitenziari della Corsica dall’Ispettore generale Boitel mise in luce l’insalubrità del luogo e il ministro degli Interni ordinò il trasferimento dei giovani detenuti durante i quattro mesi più caldi, ai rifugi situati sul pianoro di Castelluccio. Questa misura fu applicata a partire dall’estate 1857 e infatti nella colonia penale non furono registrati decessi.

Quando a Saint Antoine fu concessa l’autonomia nel 1859, alcuni degli edifici Castelluccio era finita e l’organizzazione della colonia andò a posto intorno a tre aree: Saint Antoine con i suoi edifici e i negozi della fattoria, dove si trovavano Castelluccio dove si trovava l’amminsitrazione e la zona estiva e l’area del vivaio.

Un altro elemento fondamentale della vita nella colonia penale, al di là delle condizioni insalubri è la convivenza di adulti e bambini prigionieri. In effetti, anche se tutti i testi del tempo sostengono rapidamente una netta separazione tra le due popolazioni carcerarie, l’intero carico di lavoro implicita nella colonia non poteva ragionevolmente che pesare sulle spalle dei ragazzi anche abbastanza giovani. Inoltre, la gestione congiunta inizialmente con il penitenzierio di Coti-Chiavari ha facilitato l’uso di detenuti adulti.

Questi uomini sono stati per lo più utilizzati per i lavori più gravosi come l’apertura di strade o costruire muri con l’aiuto dei bambini, ma alcuni erano anche responsabili per la ricerca di tali fonti. Altri avevano il carico missione logistica (fornaio, infermiera, fabbro, il carbonaio…) e dirigevano gruppi di bambini sotto la loro autorità.

Questo pone la questione di contatti tra adulti e bambini ancora più forte e nel 1859 nel penitenziario di Coti-Chiavari venne scoperto un caso di pedofilia dove la vittima, un ragazzo, aveva tentato il suicidio. Da un punto di vista morale, questa coesistenza aveva i suoi pericoli, soprattutto se si considera che nel 1862 Castelluccio i detenuti adulti si ribellarono.

Altri adulti nella colonia erano nel personale tecnico: le guardie e i gendarmi. Infatti, una circolare ministeriale datata 6 gennaio 1855 ha creato una brigata di otto gendarmi assegnati a Saint Antoine per aiutare la sorveglianza dei detenuti e delle ricerche in caso di evasione. 

Il 29 giugno 1866 la colonia di Saint Antoine divenne una colonia penale per adulti; questa chiusura fu necessaria perché i detenuti ebbero molti problemi di salute e ci fu un tasso di mortalità del 14% durante gli undici anni di attività della colonia penale agricola.

Nei primi mesi del 1866 restavano 295 bambini di questi sei furono rilasciati, undici morirono nella prima metà dell’anno e 178 furono trasferiti in altre colonie penali.

Il penitenziario di Castelluccio venne chiuso il 30 gennaio 1907 fino alla Grande guerra, quando lì vennero imprigionati i soldati tedeschi catturati.

Nel 1919 venne creata la Scuola di Agraria della Corsica installata nei locali e nella zona di Castelluccio ma la struttura si è rivelata subito un fallimento.

Durante la Seconda guerra mondiale venne temporanemente usata come prigione dai fascisti e dai nazisti.

Lasciato in abbandono, la colonia penale ebbe destini differenti il penitenziario di Castelluccio e la colonia penale di Saint Antoine. Nel 1974 l’ex penitenziario venne demolito e venne costruito l’ospedale, il Centre Hospitalier Départemental de Castelluccio mentre Saint Antoine divenne a partire dagli anni sessanta la discarica cittadina, di Saint Antoine quindi non rimangono che delle rovine.

Tra il 2004 e il 2013 furono fatti alcuni lavori per liberare il più possibile dalla spazzatura, dalle erbacce e dai detriti il cimitero e soprattutto per non far dimenticare questa brutta pagina di storia.

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Fonte: Corse Net Infos, Corse Matin  e crimino CORPUS

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