Talamoni: per i Corsi la Corsica è una nazione. Ma non abbandoniamo il francese, voglio il bilinguismo

Il leader indipendentista Jean-Guy Talamoni, ivnitato alla trasmissione televisiva 22h-minuit, ha parlato delle rivendicazioni nazionaliste dopo il trionfo alle territoriali di domenica scorsa.

“Questa vittoria è un momento importante della storia contemporanea della Corsica. I Corsi hanno scelto una lista nazionalista, e se le parole hanno un significato, questo vuol dire che considerano l’sola non una circoscrizione amministrativa o elettorale ma, appunto, una nazione.

Poi Talamoni ha ribadito i punti chiave rivendicati dai nazionalisti. Sulla questione della lingua, alla domanda del giornalista “Come mai è per voi una prioritò che si parli il còrso e non il francese sull’isola?” (min. 4.00) il leader nazionalista ha risposto: “Ma noi parliamo il francese sull’isola, e non abbiamo assolutamente l’intenzione di cacciare la lingua francese dall’isola” ma di creare un percorso “verso una società plurilingue dove i nostri bambini possano apprendere il còrso, certamente il francese, l’inglese… abbiamo a questo riguardo un atteggiamento estremamente aperto” ma “non vogliamo che la lingua corsa scompaia, e senza co-ufficialità semplicemente continuerà il suo declino e sparirà… e noi faremo di tutto perché non accada”. Però “questo non vuol dire cacciare la lingua francese dall’isola… io la parlo, adoro gli autori francesi, ho una vera passione per la letteratura francese, non ho alcuna intenzione di fare in modo che mia figlia o i miei nipoti non la conoscano”.

Si passa poi (min 5:00) allo status di residente, non prima che Talamoni abbia ricordato  altri punti chiave delle loro richieste (oltre alla co-ufficialità del còrso e lo status di residente, l’amnistia per prigionieri e ricercati) e precisato che sono stati votati in Corsica anche dai partiti non nazionalisti, perché sono ormai stati fatti propri dall’intera società còrsa. Sulla residenza, dice “si tratta di fare in modo che i Corsi nn vengano cacciati dai loro paesi in nome dei denaro, dobbiamo fermare questa deriva” e “la proposta che per comprare dei beni immobiliari si debba risiedere nell’isola da almeno 5 anni non è niente di particolare, esiste d’altronde in altri paesi”. Ma su questo il governo ha già espresso il suo veto.

Per quanto riguarda l’amnistia, per il leader politico si tratta di “una misura pacificatrice, normale quando si esce da un conflitto come quello che in clandestinità è proseguito per 40 anni e finito nel 2014..del resto la Francia ha già preso misure simili, ad esempio dopo la seconda guerra mondiale o la guerra d’Algeria”.

In conclusione, una precisazione, da indipendentista, sulla questione dell’indipendenza (min 8:00): “non se ne parlerà prima di dieci anni, e sarà un processo democratico… siamo tutti d’accorod che se i Corsi non vorranno discutere d’indipendenza, non se ne discuterà neppure”.

E vi lasciamo al video integrale dell’intervista. Piccola nota: il giornalista parla a “monsieur Talamonì” del suo compagno “Gilles Simeonì”, ma lui lo chiama “Simeòni” 😉


Fonte: francetvinfo

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2 thoughts on “Talamoni: per i Corsi la Corsica è una nazione. Ma non abbandoniamo il francese, voglio il bilinguismo”
  1. I francesi continuano con il vezzo di storpiare tutte le parole straniere, non solo i cognomi corsi o italiani.

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