Un argomento trasmesso su TF1 la scorsa settimana ha spiegato che la Corsica è una destinazione costosa e un luogo in cui i prezzi sono particolarmente alti. Non si può negare questo fatto. Il trasporto in aereo o in nave è costoso e in generale anche alberghi e ristoranti. Ma c’è un altro fatto, che, se dovesse durare, potrebbe causare gravi danni al turismo isolano: le iscrizioni antifrancesi che sporcano i muri delle città e le facciate degli edifici. Non siamo più come qualche anno fa a “IFF” (I Francesi Fora), ma in slogan di insulti, disprezzo, odio contro i francesi. Un articolo pubblicato su Corse-matin nei giorni scorsi ha raccolto testimonianze di turisti di fronte a questa ondata antifrancese. Le reazioni sono state diverse, ma piuttosto negative. Lo capiamo. Immaginate di atterrare a Marsiglia o in una città del continente e leggere le iscrizioni anti-corse sui muri?
Questa animosità, questo rifiuto e persino l’odio sono purtroppo in aumento e questo fenomeno è molto preoccupante. Chi scrive pensa di rivolgersi solo ai continentali? Si sbagliano. Prendono di mira anche i corsi e anche loro stessi. Fino ad oggi i corsi sono francesi, che piaccia o no! Cosa significa essere francesi oggi? Appartenere principalmente a una comunità diversificata e a diversi territori che fanno la nazione. Siamo francesi corsi, francesi bretoni, francesi alsaziani, francesi provenzali o francesi martinicani. Essere francese è tutto questo allo stesso tempo, è piuttosto una ricchezza.
Così, quando leggo gli slogan antifrancesi, mi sento preocupato allo stesso modo di un altro francese che si trova in Corsica in una parte del suo paese. Non dimentichiamo mai che in tempi bui slogan di esclusione contro altre comunità che appartenevano alla comunità nazionale fiorivano sui nostri muri. Sappiamo come è andata a finire! Il razzismo ha forme diverse e dobbiamo denunciarle tutte. Non credo che queste iscrizioni possano essere considerate come opera di ragazzini. No, hanno un senso politico. Ricordiamo l’ultima Coppa del Mondo e d’Europa. Nessun caffè della piazza San Nicola a Bastia aveva appeso una bandiera francese mentre c’erano tutte quelle dei paesi in gara? Per quale motivo?
I politici, i rappresentanti eletti di ogni colore hanno interesse a denunciare questa situazione e a non lasciarla correre. Ed è urgente cancellare uno slogan non appena appare. I comuni devono farlo. Nessuno ha interesse a lasciare le iscrizioni sulle nostre pareti perché non riflettono il sentimento della stragrande maggioranza dei corsi.
Petru Luigi Alessandri
Petru Luigi Alessandri
Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.