Storica manifestazione contro la mafia ad Ajaccio

Sabato 8 marzo 2025, le strade di Ajaccio sono state teatro di una mobilitazione senza precedenti contro gli abusi mafiosi. Su appello dei gruppi “Massimu Susini” e “A Maffia nò, a Vita iè”, più di 1.500 persone (3.000 secondo gli organizzatori) hanno marciato per dire “no” alla mafia e denunciare la sua morsa sulla società corsa.

Un messaggio forte

Il corteo è partito dalla stazione di Ajaccio e ha attraversato la via Napoleone prima di fermarsi davanti alla prefettura regionale. Dietro a striscioni con gli slogan “Assassini, maffiosi, fora” e “A maffia tomba, U silenziu dinò”, hanno marciato fianco a fianco cittadini di ogni estrazione sociale. Tra loro c’erano anonimi, rappresentanti eletti locali, esponenti della società civile e persino il prefetto della Corsica, Jérôme Filippini, che si è rivolto alla folla.

Con una mossa senza precedenti, il prefetto è salito su un camion per rivolgersi ai manifestanti. Ha detto: “La mafia, dobbiamo chiamarla per quello che è. È un’organizzazione che cerca di prendere il potere, un potere che dovrebbe appartenere a rappresentanti eletti e nominati dalla volontà del popolo.” Le sue parole sono state accolte da un fragoroso applauso, segnando un punto culminante della manifestazione.

Discorsi di speranza

Anche i membri dei collettivi organizzatori hanno preso la parola per ribadire l’importanza di questa lotta collettiva. Léo Battesti, cofondatore del collettivo “A Maffia nò, a Vita iè”, ha accolto con favore il cambio di strategia dello Stato, sottolineando che l’azione antimafia deve diventare una causa condivisa da tutta la società corsa. “Cù sta manifestazione nasce a spirenza d’una vita nova”, ha dichiarato Jean-Toussaint Plasenzotti, portavoce del collettivo Massimu Susini, intendendo che questa mobilitazione segna l’inizio di una nuova era.

Il corteo si è poi diretto verso la sede della Collettività della Corsica, dove si sono tenuti altri discorsi. Un artista ha concluso la manifestazione realizzando un’opera simbolica, che rappresenta un volto, davanti ai cancelli dell’autorità regionale.

Una sfida a lungo termine

La manifestazione si è svolta sullo sfondo di una serie di tragedie criminali, tra cui il recente omicidio di una giovane donna a Ponte Leccia. I gruppi hanno sottolineato la necessità di rompere il silenzio e di sostenere le vittime affinché abbiano il coraggio di sporgere denuncia. “Guardiamo in faccia il male e gridiamo il nostro rifiuto di lasciarci sopraffare”, hanno scritto in un comunicato.

Se da un lato questa mobilitazione è un passo importante, dall’altro ci ricorda che la lotta alla mafia è una sfida a lungo termine. Gli organizzatori sperano che questo movimento di cittadini segni una svolta decisiva per il futuro della Corsica.

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

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