Jean-Gael Lahlou – già intervistato in merito alla suo operato dalla Gazette de Porto-Vecchio con un articolo poi ripreso e tradotto in italiano da Informa SARDI – concede ora anche ai lettori di CO un punto di vista più “personale” sulla nascita di APA e sulle relazioni fra Corsica e Sardegna.
Nativo di Porto Vecchio, Lahlou ha vissuto nel Sud della Corsica fino agli studi di Legge che ha effettuato tra Nizza e Parigi, tornando a casa dopo ben 8 anni sul Continente: «volevo tornare nella terra delle origini mie, della mia famiglia e rimanerci per sempre».
Ha insegnato per qualche tempo Diritto commerciale, interessandosi ai problemi che toccavano direttamente la sua isola, nella vita quotidiana di tutti i giorni.
E’ in quel periodo che Jean-Gael matura la decisione di fare qualcosa di “concreto” per la Corsica, sfruttando la propria formazione giuridico-commerciale.
L’idea di creare APA arriva proprio mentre Lahlou insegna Diritto commerciale, ma “nasce” anche grazie alle sue esperienze di vita personali: «da bambino andavo spesso in Sardegna per competizioni sportive; mio padre (ormai mancato) gestiva il club Dojo Porto-vecchiais, circolo di karate di Porto Vecchio fra i più importanti dell’isola».
In quelle occasioni, Jean-Gael scendeva spesso “oltre le Bocche di Bonifacio”, creando legami che ancora oggi coltiva sia a livello umano che sentimentale. Oggi ha «riscoperto l’Isola Sorella, ma con uno sguardo da adulto. Oltre alla comune cultura, alla vicinanza geografica e ai rapporti personali, ho scoperto le potenzialità insite nella Terra di Sardegna».
Un giorno a Cagliari, questo brillante 34enne di Porto Vecchio si è reso conto che “unendo le forze” di Corsica e Sardegna sotto l’aspetto umano, economico e commerciale, si potevano superare molti dei problemi che affliggono entrambe le Isole da decenni.
«Presa da sola, la Corsica è debole: sia dal punto di vista demografico [ha solo 250mila abitanti] che delle infrastrutture [vie di comunicazione, industrie] costringendo la mia isola a importare dal Continente molti “beni essenziali” che ci costano caro. Anche la Sardegna, isolata dalla Terraferma italiana, conosce problemi simili. Insieme, molti di questi problemi possono essere risolti o almeno affrontati con maggior successo. Unire le nostre risorse umane ed economiche è diventato dunque un “imperativo”, poiché sommate assieme, Corsica e Sardegna dànno come risultato molto di più di due “semplici” isole, sempre in balia del turismo estivo o delle scelte arbitrarie dei rispettivi governi centrali, spesso “non in linea” con la volontà e le necessità delle nostre due terre.
Insieme siamo un Polo economico, umano e culturale di circa 2 milioni di abitanti nel cuore del Mare Nostrum, poste fra tre grandi nazioni europee quali sono Francia, Spagna e Italia: possiamo fungere da trait d’union per gli scambi commerciali fra questi 3 paesi. L’idea è di non vedere più “solo” due isole, ma bensì di immaginarsi un arcipelago strettamente interconnesso fra le sue parti e il Continente. In fondo, fra Bonifacio e S. Teresa di Gallura esiste uno specchio d’acqua di appena 12 chilometri».
Lahlou è una grande appassionato di storia, e ricorda con soddisfazione che «per secoli l’Antica Roma ha amministrato le nostre due isole come un’unica Provincia dell’impero».
Incisiva e “lapidaria” la conclusione di Jean-Gael a riguardo: «Geografia e cultura ci hanno sempre riunite, è la politica ad averci diviso».
Esistono molte sinergie nei settori più disparati fra Sardegna e Corsica: «per anni ho gratuitamente messo in contatto le piccole e medie imprese delle due isole: molte imprese volevano svolgere le proprie attività sulle due sponde, ma spesso non avevano il tempo, la liquidità o le “conoscenze giuridiche” e logistiche per attivare nel modo giusto le proprie relazioni commerciali».
Jean-Gael si è accorto che la “domanda” di un maggiore know-how in questo campo era molto forte, e cosi ha deciso di creare una Società che si occupasse di “appianare” le barriere politiche e burocratiche ancora presenti fra le due isole. Per il lato “economico” APA gestisce tutte le formalità al fine di “semplificare gli scambi” fra clienti e fornitori, anche sotto un aspetto amministrativo e legale, nonché sotto quello logistico.
«Abbiamo appena iniziato, ma il riscontro è stato molto incoraggiante e positivo!».
In onore a una delle tematiche principali di CO, abbiamo chiesto al giovane giurista e imprenditore còrso quanto sia importante – a suo parere – la comunanza linguistica esistente fra le due Isole: «Il còrso aiuta enormemente per imparare l’italiano poiché esso è una lingua di origine latina e italica; purtroppo ci sono sempre meno parlanti “nativi” sull’isola; soprattutto se paragonato alla vitalità dei vari idiomi sardi».
Riguardo a questo (specialmente per quanto riguarda le varianti del Sud isolano, come il Sartinese) Jean-Gael ha riscontrato una “totale affinità” con il Gallurese parlato nel Nord della Sardegna: «quando vado in Gallura e sento la gente del posto, mi sembra di essere a casa, nel mio villaggio di origine in Alta Rocca: è davvero la stessa lingua».
Anche l’impegno politico di Jean-Gael parla dell’amore che il giovane imprenditore mantiene per la sua isola: «sono un attivista còrso da ormai 10 anni. Ho sempre pensato che la Francia dovrebbe decentralizzare le sue regioni, come già fanno altre nazioni europee. Non amministriamo un semplice “pezzo di terra a margine del Continente”, ma un vero e proprio arcipelago con il proprio universo identitario, geografico e culturale».
All’università Lahlou si è imbattuto in una Tesi dal titolo molto chiaro: Parigi e il Deserto francese, da cui ha tratto molte delle sue attuali riflessioni sul futuro dell’Isula Bella.
«Credo che sia tempo per le nostre province di espandere ulteriormente i propri “settori di competenza”. Per la Corsica, la “via dello sviluppo” passa sicuramente da una maggiore apertura verso le regioni limitrofe dei Paesi vicini: dove non arrivano i progetti dello Stato, là può intervenire l’iniziativa privata, senza aspettare il placet della burocrazia pubblica».
Un augurio sentito da tutta la redazione di CO affinché il progetto di Jean-Gael Lahlou prenda sempre più piede in Corsica e Sardegna, in nome di una “visione comune” che permetta di affrontare uniti – e più forti – le sfide che riserva il futuro alle nostre due amate isole.
Alessio Vic Stretti
Laureato in "Conservazione dei Beni Culturali" presso l'Università di Genova, il suo amore per la Corsica nasce nel 2005, dopo aver girato ogni angolo dell'isola in cerca dei suoi tesori naturali e artistici. La sua poesia in lingua corsa «Una preghèra da Genuva à l'isula bella» (presentata al concorso “Tropea, onde mediterranee” del 2009) e la sua Tesi di Laurea «L'architettura in Corsica e le regioni tirreniche fra l'Alto Medioevo e il XIV secolo» (2007) appaiono sulla rivista online A Viva Voce diretta da Paul Colombani.