Nella seduta di oggi all’Assemblea di Corsica Gilles Simeoni ha chiarito la posizione della coalizione nazionalista Pè a Corsica – e la sua personale – in vista della scadenza elettorale delle Territoriali, a dicembre.
Dopo aver criticato l’atteggiamento delle opposizioni, che “demonizzando i nazionalisti” sono pronte a creare una “coalizione repubblicana” che unisca la destra e la sinistra in una logica di contrapposizione tra blocchi, il presidente dell’esecutivo ha parlato di autonomia ed indipendenza.
Ha chiarito che nel programma di Pè a Corsica non è stato inserito il tema dell’indipendenza, che però è legittimamente un obiettivo di Corsica Libera, uno dei partiti che con Femu a Corsica (il suo) formano la coalizione. Ha anche tenuto a precisare che Corsica Libera intende perseguire l’obiettivo dell’indipendenza “esclusivamente attraverso strumenti democratici” e che l’opinione dei Corsi che vorrebbero l’indipendenza è “legittima tanto quanto quella dei Corsi che non la vogliono”.
Ciò che invece lui vorrebbe per l’isola è, ha detto, uno “statuto di autonomia di pieno diritto e pieno esercizio”. Il che significa la possibilità per la Corsica di legiferare su tutti i temi essenziali, lasciando allo Stato e all’Unione europea solo determinate competenze. Questo è, a suo avviso, “lo strumento più efficace e la via più percorribile per dare alla Corsica un futuro di pace e di sviluppo”.
Temi che sicuramente accenderanno la campagna elettorale e che già oggi sono tornati a dividere gli animi spinti dalle notizie che arrivano da Barcellona, dove lo stato spagnolo sta mettendo in campo la forza militare contro il referendum per l’indipendenza, che è illegale perché secondo la Costituzione del 1978 la Spagna è una nazione indivisibile.
Session de l’Assemblée de Corse, 21 septembre 2017
Je souhaite un statut d’autonomie de plein droit et de plein exercice pour la Corse et son peuple.