Simeoni e Talamoni sulla Catalogna: “È solo la democrazia che darà una risposta all’indipendenza”

Riguardo alla crisi catalana, Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni hanno un’unica soluzione:  il rispetto della democrazia.

Il 27 ottobre il Paarlamento catalano ha votato l’indipendenza, la risposta di Madrid non si è fatta attendere e ha esautorato tutte le cariche nel governo della Comunità Autonoma e ha indetto nuove elezioni a dicembre in base all’articolo 155 della Costituzione spagnola, a questo si aggiunge che il presidente Carles Puigdemont rischia una condanna da 15 a 30 anni.

In Corsica la reazione per i fatti catalani non si è fatta attendere. Ieri un comunicato Gilles Simeoni ha riconosciuto “un forte atto simbolico e politico” e ha mostrato il suo “sostegno e solidarietà” a Carles Puigdemont e a tutte le “persone che potrebbero essere perseguite penalmente per motivi politici.

Promuovere le scelte catalane

Secondo Simeoni, la risposta all’indipendenza può essere raggiunta solo dal rispetto per la democrazia e si basa sull’Unione europea. “L‘Europa non può essere solo la somma di interessi o di ragioni di Stato, ma deve coinvolgere le parti intorno al tavolo delle discussioni, in modo da convalidare in comune un processo di uscita dalla crisi, […] e le modalità organizzative di un voto permettere ai catalani di far valere la loro scelta in condizioni riconosciute dallo Stato spagnolo, l’Unione europea e l’intera comunità internazionale “.

Una visione condivisa da Jean-Guy Talamoni, Presidente dell’Assemblea della Corsica. Alla domanda circa l’isola rigaurdo l’indipendenza ha risposto: “Noi [le varie correnti nazionaliste che governano le istituzioni della Corsica] stiamo lavorando per costruire uno sviluppo economico che permetterà un domani ai corsi di decidere liberamente il proprio destino”.

Per fare questo, l’esecutivo dell’isola ha una roadmap di dieci anni con un processo di indipendenza. Garantisce che alla fine di questo periodo i corsi sceglieranno o o meno con una dibattito politico democratico. “È solo democrazia e la democrazia è la sola che permette di rispondere a questa domanda”, dice. E sottolinea che nessuno vorrebbe imporre l’indipendenza su un popolo che non lo vuole. In Catalogna un nuovo referendum sarà organizzato il prossimo 21 dicembre.

Supporto che non finisce

Una posizione che non impediva al presidente dell’Assemblea della Corsica di riconoscere l’indipendenza della Catalogna il giorno della sua proclamazione. In un comunicato stampa “Assemblea della Corsica“, Jean-Guy Talamoni, ha poi dichiarato: “Salutiamo la nascita della Repubblica di Catalogna e esprimiamo la nostra solidarietà con il suo governo e con il suo popolo“.

Una dichiarazione che che non è piaciuto affatto al gruppo di centrodestra “Le Rassemblement“, infatti In un comunicato stampa pubblicato domenica, i consiglieri di centrodestra “si rammaricano profondamente del fatto che il sig. Talamoni ha espresso il suo sostegno all’indipendenza catalana e ha riconosciuto una presunta Repubblica catalana tramite un comunicato stampa su carta a capo della Assemblea della Corsica, accreditando così la falsa idea di esprimere la posizione dell’Assemblea della Corsica, persino della Corsica “.

Essi spiegano inoltre che questa posizione mira a evitare ogni sgradevole confusione per la Corsica in analisi nazionali e internazionali.

Fonte: France 3 Corse Via Stella

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