Uno studio geologico è in corso per poter poi procedere alla richiesta d’autorizzazione allo sfruttamento di giacimenti d’idrocarburi, allo stato liquido o gassosi, al largo della Corsica e della Sardegna.
La zona sottomarina interessata, grande circs 20 200 km2 , si estende dalla latitudine di Propriano a quella di Oristano, ha denunciato in comunicato il presidente dell’esecutivo Gilles Simeoni, per poi fare appello alla mobilitazione “contro un grande rischio ambientale ed economico”.
La richiesta di sfruttamento è stata avanzata da una società norvegese e interesserà diversi Paesi, in primis Spagna, Francia e Italia. Il rischio, in caso di fuoriuscita di materiale liquido,è quello di inquinare le acque di un mare chiuso com’è il mediterraneo.
La Corsica è da tempo battagliera contro i rischi ambientali, come nel caso dei fanghi rossi della Montedison negli anni ’80, e ha mantenuto questa tradizione. Il presidente sardo Pigliaru sostiene l’azione promossa da Simeoni, che è anche presidente della Conferenza delle isole europee. Sostegno anche dal Principato di Monaco, per bocca del principe Alberto II.
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Fonte: CorseNetInfos