Riforma delle pensioni: L’intransigenza di Macron apre una crisi della democrazia in Francia

Questa settimana sarà di nuovo la settimana della protesta sindacale contro la riforma delle pensioni. È per martedì 28 marzo che sono stati programmati scioperi e manifestazioni. Un decimo giorno che si aggiunge agli altri e che probabilmente rimetterà migliaia di persone in strada. Ma oggi questa protesta assume aspetti violenti, come bisognava sospettare di fronte all’intransigenza del potere. È davvero una crisi di democrazia, una crisi istituzionale, quella che si è aperta, mostrando l’obsolescenza della costituzione della quinta repubblica.

Macron ha scelto la linea dura e inaugura una pratica della costituzione che lo stesso De Gaulle non aveva osato. Ignora la legittimità dell’assemblea nazionale (dove non ha la maggioranza per votare il suo testo), quella del popolo, e imporre la sua legittimità da solo. Nel 1969 De Gaulle, di fronte all’opposizione suscitata dalla sua riforma del decentramento e del Senato, si appellò al popolo e si ritirò di fronte al “No” dei francesi. Macron, riconoscendo solo la propria legittimità, inizia una svolta autoritaria nel suo ufficio. Non è più garante delle istituzioni ma riconosce solo la propria istituzione presidenziale, caso unico nelle democrazie occidentali. Il Presidente degli Stati Uniti non raggiunge la portata dei poteri del Presidente della Repubblica Francese.

Molti osservatori ed esperti costituzionali ritengono che sia giunto il momento di riformare la costituzione per adattarla alle realtà odierne. La Francia non può più essere l’unico paese in Europa in cui il parlamento è lo strumento del potere esecutivo. La maggioranza relativa emersa dalle urne nel 2022 ha contribuito a dare all’Assemblea Nazionale una nuova boccata di democrazia. Abbiamo assistito a dibattiti ricchi, anche se a volte sono stati aspri. Questo non accadeva da molti anni perché le maggioranze successive si accontentavano di una sonnolenza legislativa che lasciava il potere esecutivo a padrone degli orologi politici. E i dibattiti a volte accesi, prova di rinnovati scambi democratici, sono stati considerati dai conservatori di ogni tipo, abituati a una camera educata, come attacchi alla democrazia stessa. Rileggano la storia parlamentare della Repubblica per rinfrescargli la memoria.

Non ascoltando la voce del popolo, chiudendo la porta alle organizzazioni sindacali, il Presidente della Repubblica si assume una pesante responsabilità. Gli avversari non si arrenderanno! L’ha capito?

Probabilmente non sarà il Consiglio Costituzionale ad esaminare la legge, che l’ho dichiarerà contraria alla costituzione, tranne forse a margine di alcune disposizioni. Questo week-end si sono nuovamente svolte manifestazioni in tutta la Francia, gli oppositori non vogliono arrendersi. In Corsica le manifestazioni hanno riunito migliaia di persone a Bastia e Ajaccio perché, data la situazione economica dell’isola, la riforma delle pensioni avrà conseguenze nefaste qui più che altrove.

Nella sua ultima intervista il Presidente della Repubblica ha assicurato che non cambierà rotta e che il Primo Ministro rimane al suo posto. Tuttavia, di fronte a una maggioranza precaria, lo incaricò di trovarne una più grande. A partire da questa settimana Elisabeth Borne si consulterà, ma le possibilità di formare una maggioranza alternativa sembrano molto scarse. Se fallirà nella missione affidatale da Emmanuel Macron, Elisabeth Borne potrà rimanere a capo del governo? Nulla è meno certo.

Vediamo che questa settimana promette di essere decisiva. Resta una porta aperta per Macron: la proposta di una pausa fatta dal segretario generale della CFDT. Prenderà la palla al balzo? Per ora è silenzio.

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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