Sono stati più numerosi che il 19 gennaio nelle strade di Bastia e Ajaccio e in tutta la Francia, per gridare la loro opposizione al progetto di riforma delle pensioni del governo. Se durante l’ultima manifestazione il tempo è stato freddo e piovoso, questo martedì 31 gennaio c’era un sole limpido. Ma il bel tempo non è stato il principale motore del successo della mobilitazione, è stato il rifiuto sempre più forte del testo voluto da Emmanuel Macron che è stato l’asse principale.
Quasi 3000 persone hanno marciato a Bastia e a Ajaccio, la processione è stata anche molto densa. “Questo progetto è una vergogna”, ha detto un sindacalista. Diversi eletti erano presenti alla parata di Bastia come il sindaco della città, e il deputato, tuttavia un membro del Rassemblement National che è stato riconosciuto è stato chiesto di lasciare la manifestazione “Il fascismo non ha posto in una protesta sociale” è stato dichiarato. Altra novità di questa mobilitazione, la presenza di tanti giovani e rappresentanti di associazioni. Tuttavia, se i cortei hanno riunito più persone (90.000 a Parigi, 50.000 a Lione, 45.000 a Marsiglia, 30.000 a Rennes e anche forti mobilitazioni in altre città di medie dimensioni), lo sciopero è stato meno seguito. I settori più colpiti sono stati i trasporti, la SNCF, l’energia e la pubblica amministrazione, in particolare le colletività locali. In totale, quasi 2.800.000 persone si sono mobilitate in tutta la Francia secondo i sindacati.
Da parte sua, il governo è sempre stato fermo sull’età pensionabile di 64 anni. Il Premier ha detto che “non è negoziabile”. Altri ministri hanno fatto commenti poco gentili verso la sinistra, come il ministro dell’Interno Darmanin, che ha accusato la sinistra di “rimuginare il paese e promuovere la pigrizia”. Il divario tra il governo, i sindacati e l’opposizione si sta allargando. L’opinione pubblica è ancora in gran parte contraria a questa riforma e i sindacati hanno annunciato due nuovi giorni di mobilitazione per il 7 e l’11 febbraio. La riforma è all’esame dell’Assemblea nazionale e già quasi 6000 emendamenti sono stati presentati dalla sinistra. Ma alcune voci discordanti si sentono all’interno della maggioranza e dei partiti di destra che sono a favore della riforma. Di fronte all’intransigenza del governo e a una possibile stanchezza, i sindacati che stanno sempre uniti, potrebbero radicalizzare la loro lotta perché non sembrano disposti a rinunciare .
Petru Luigi Alessandri
Petru Luigi Alessandri
Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.