Reims, poliziotto ammette pestaggio di un supporter: gridava insulti anti-francesi

By Redazione Mar 23, 2016 #calcio #maxime beux #reims

Il processo dei sette tifosi bastiesi si è tenuto ieri al Tribunale di Grande Istanza di Reims. In seguito agli incidenti che hanno avuto luogo dopo il match Reims – Bastia il 13 febbraio scorso, e nel corso dei quali Maxime Beux ha perduto l’uso di un occhio, essi sono sotto accusa per « ribellione e oltraggio verso una persona investita di autorità pubblica ». Il procuratore ha richiesto pene di reclusione da 1 a 5 mesi con grazia, e da 1a 2 anni di interdizione dagli stadi. La difesa, che aveva chiesto il rinvio dell’udienza e una istruttoria complementare, ha richiamato alla calma. Il giudizio è messo in delibera per il 13 maggio alle ore 9.

I supporter dello Sporting coinvolti, tutti tra i 21 e i 28 anni, incensurati, sono stati portati in giudizio per « violenze aggravate ». Anche se non imputato, Maxime Beux era presente, con una trentina di altri tifosi del club, per sostenere i suoi amici. Nel suo caso un’azione giudiziaria contro ignoti era stata aperta lo scorso 17 febbraio per « violenza volontaria » e l’IGPN, l’ente che controlla l’operato della forze dell’ordine, è stata coinvolta. Alla vigilia dell’udienza uno degli avvocati della difesa, Jean-André Albertini, dopo aver visionato una parte dei video di sorveglianza che hanno immortalato gli avvenimenti, ha protestato per « il falso e l’uso del falso » contro i testimoni della brigata anti-criminalità (BAC) della polizia di Reims, che secondo lui non hanno riportato la verità dei fatti.

Durante il dibattimento, dove sono state individuate tre fasi dei fatti (pre, durante e post-match), i tifosi del Bastia hanno scelto il silenzio, loro diritto, perché mancherebbero ancora alcuni elementi di prova da portare in loro difesa.

Dei video scioccanti vengono proiettati. Un poliziotto che picchia un tifoso a terra. Un altro video mostra un fumogeno che cade su una vettura, poi poliziotti che caricano contro i tifosi. Dopo queste proiezioni tratte da sistemi di videosorveglianza un poliziotto, che si era costituito parte civile, ammette di aver « percosso un giovane supporter », dopo, precisa, « aver ricevuto insulti».

Il procuratore Belargent chiede più spiegazioni al poliziotto circa quelle immagini. « Le mani del ragazzo erano nascoste sotto il suo corpo, poteva nascondere qualcosa, quindi ho usato la forza », replica quello.  Al signor Albertini che gli chiede: « Perché attaccare un individuo che sta cammiando tranquillamente sulla strada? » risponde: « Ci aveva insultati. Sono rimasto impressionato dalle grida anti-francesi. Per me, sono miei compatrioti! ». Poi accusa i supporter di aver « recuperato dei fumogeni dopo la partita per usarli ». La difesa replica che non avevano modo di sapere che sarebbero lanciati dei fumogeni.

Le due parti dunque dipingono il gruppo di tifosi da un lato come pericolosi disturbatori violenti e “anti-francesi”, dall’altro invece come vittime di una polizia che ha esagerato con la violenza.

Gli avvocati della difesa, convinti delle proprie ragioni, invitano tutti a mantenere la calma, per evitare altri possibili manifestazioni violente fino al giudizio, che arriverà il prossimo 13 maggio.

———–
Fonte: CorseNetInfos

Related Post