Erasmus+, certo conoscete già il concetto di questo programma ma per quelli che non lo sanno ve lo spiego rapidamente. Erasmus+ è in realtà un programma di scambi interuniversitari, cioè un accordo passato tra gli istituti d’istruzione superiore a livello internazionale che permettono agli studenti di effettuare una parte dei loro studi nell’istituto partner. Questo programma può essere attuato durante un anno oppureun semestre. Le note ottenute nell’università d’accoglienza sono poi trasferite all’università di origine, e lo studente ottiene un diploma dalla sua università di origine.

L’università di Corsica fa parte di questo partenariato e propone questo programma per i suoi studenti con lo scopo di alimentare e completare i loro studi. Le mete? Sono varie! Italia, Spagna, Belgio, Grecia, Germania, ecc… però è importante sapere che ogni laurea possiede una lista di università partner nel paese che ha un legame diretto con la formazione dello studente. Per esempio, per tutto ciò che riguarda studi legati all’italiano abbiamo la possibilità di andare a: Cagliari, Catania, Messina, Pisa, Sassari, Siena o ancora Torino.

Ed è proprio dove andremo oggi… Torino! Per seguire la storia di Andréa Maroselli studentessa all’Università di Corsica al terzo anno di LEA (Laurea Lingue Straniere Applicate) specialità italiano-inglese, che ha deciso di vivere quest’avventura Erasmus+. L’ho intervistata per voi, ecco le sue risposte e le fotografie che ha condiviso con noi.

Quali sono stati i motivi che ti hanno portata a partecipare al programma “Erasmus” proposto dall’Università di Corsica?

Da quando ho iniziato a studiare la lingua italiana mi sono innamorata della sua cultura, diciamo di tutto quello che poteva rappresentare l’Italia. Allora per me un soggiorno Erasmus in Italia era una cosa naturale.

Perché hai scelto l’Italia e la città di Torino invece dell’Inghilterra, che ha anch’essa un legame con i tuoi studi in LEA?

Come dicevo prima mi sono innamorata di tutto quello che rappresenta l’Italia, mentre l’inglese è una scelta dettata dalla logica. L’Italia è la scelta del cuore e per me era più importante. E per quanto riguarda Torino non è stata proprio la mia scelta, però non ho nessun rimpianto.

Per quanto tempo resterai in Italia? E cosa pensi che ti porterà quest’esperienza?

Sono arrivata fine gennaio e penso di tornare in Corsica a fine luglio, quindi 6 mesi. Un’esperienza così porta tanto secondo me. Già a livello culturale, abbiamo l’opportunità di scoprire la cultura nel suo paese di origine. Dobbiamo essere onesti la pasta, la pizza, e il gelato non hanno lo stesso gusto fuori Italia. Magari mi porterà anche qualche chilo in più . A livello personale è una tappa molto importante, perché dimostra la nostra capacità di fare le cose da soli, imparare a vivere lontano dalla nostra famiglia. È bellissimo sentirsi capace di vivere lontano da tutto quello che conosciamo. Secondo me dovrebbe essere obbligatorio per ogni giovane.

Come definiresti questa nuova vita “all’italiana”? Come ti sei adattata a questa nuova condizione?

Stranamente mi sono adattata a questa vita molto velocemente. Avevo paura di non sentirmi a mio agio. Magari sono fatta per vivere in Italia.
Ahah la domanda sulla vita italiana mi sembra un po’ strana adesso che sono arrivata. Prima di partire avrei pensato a qualcosa di molto diverso di quello che vivo in Corsica, alla fine niente di straordinario, studio, vado al mercato, leggo, visito qualche museo. Magari l’unica cosa che è cambiata è l’accesso alla cultura, è vero che mi reco più spesso nei musei e a mostre artistiche. Però è una vita di studentessa totalmente normale.

Come funziona il programma Erasmus all’estero? E quali sono le materie che devi seguire all’Università di Torino?

Allora, io seguo un corso di lingua inglese, uno di economia aziendale, un altro di economia e gestione delle imprese (tecnica turistica) e un corso d’italiano per studenti stranieri. Sono delle lezioni scelte secondo la laurea che seguo all’Università di Corsica.

Quali sono le differenze che potresti trovare tra l’università in Italia e in Francia?

L’università italiana è molto diversa rispetto all’università francese. All’inizio gli studenti devono scegliere la laurea che vogliono seguire, poi possono anche scegliere le lezioni. Il fatto di potere scegliere è un’immensa fortuna. Poi non hanno 10/12 corsi al semestre ma al massimo 6, quello che permette ai studenti di poter concentrarsi sui corsi a cui sono interessati. Poi la relazione tra professori e studenti non è fatta in modo gerarchico, ma solo come una persona che viene a condividere il suo sapere con altre persone e questo è bellissimo. Però non posso fare paragoni con l’università di Corsica che secondo me è un posto particolare, perché siamo in pochi e la relazione con i professori è molto più piacevole rispetto alle università francesi del continente dove le cose sono diverse.

 


Vorrei concludere quest’intervista ringraziando Andréa Maroselli, per avere condiviso con noi la sua esperienza e le sue impressioni rispetto alla sua nuova vita come studentessa a Torino. Le auguro un felice soggiorno e molto successo nei suoi progetti futuri.

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