Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin non si recherà in Corsica questo fine settimana. Anche se la visita doveva essere “informale” in vista del processo di cambiamento istituzionale in Corsica, era comunque molto attesa dagli eletti dell’isola coinvolti nel processo di autonomia: alcuni speravano che la visita del Ministro avrebbe facilitato l’approvazione prima dell’estate della proposta di redazione costituzionale concordata qualche settimana fa. In un articolo pubblicato oggi da France 3 Corse, si legge che il presidente dell’Assemblea corsa, Gilles Simeoni, non si fa più illusioni sulla possibilità che qualcosa accada prima dell’estate; a suo avviso,“l’importante è avere garanzie e certezze sull’impegno di revisione costituzionale e sul rinvio della questione all’Assemblea nazionale e al Senato a settembre” .
L’assenza del Ministro dell’Interno in Corsica non sorprende. La situazione è esplosiva in Nuova Caledonia, dove i disordini imperversano da questa settimana e dalla decisione dell’Assemblea nazionale a favore dello “sblocco dell’elettorato” in Nuova Caledonia. Come si ricorda, dalla revisione costituzionale del 2007, frutto dell’Accordo di Nouméa del 1998, solo le persone iscritte nelle liste elettorali prima del 1998 possono votare alle elezioni provinciali. Da quella data l’elettorato è “chiuso”. La conseguenza di un “sblocco” è l’apertura dell’iscrizione nelle liste elettorali provinciali alle persone residenti in Nuova Caledonia da almeno 10 anni. Questo aggiungerebbe 43.000 persone alle 150.000 già registrate. Per gli indigeni della Nuova Caledonia, e in particolare per la sua ala favorevole all’indipendenza, questa decisione rappresenta il rischio di diluire la voce dei Kanak riguardo al futuro della loro terra. Agli occhi di alcuni, questa è anche vissuto come l’ennesimo segno di una politica colonialista. La rabbia è quindi esplosa in Nuova Caledonia, provocando finora la morte di tre civili (tra cui una ragazza di 17 anni) e di due gendarmi, oltre alla distruzione massiccia di diverse strutture. Il 15 maggio è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Con Gérald Darmanin impegnato altrove, la questione corsa avrebbe potuto passare in secondo piano. Tuttavia, le cose stanno andando avanti. Il deputato autonomista Jean-Félix Acquaviva, in collaborazione con il suo omologo Gilles Legendre del partito Renaissance (ndr: partito della maggioranza presidenziale), ha fatto adottare alla commissione giuridica dell’Assemblea nazionale il principio della creazione di una missione informativa specifica sul processo di autonomia. In un articolo pubblicato da Corse Net Infos, Jean-Félix Acquaviva espone l’obiettivo di questa missione, che presiederà (Gilles Legendre sarà il relatore): “l‘idea è innanzitutto quella di dedicare del tempo a educare la gente sulla storia della Corsica e a spiegare perché la legge generale non è mai stata in grado di risolvere i problemi della Corsica e come l’autonomia lo consentirebbe e renderebbe fattibile un progetto compatibile all’interno della Repubblica. Attraverso questa missione, l’obiettivo è anche quello di giustificare l’autonomia in termini storici, linguistici e culturali, spiegando come potrebbe cambiare la vita quotidiana dei corsi e perché abbiamo bisogno del potere di legiferare”.
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Fonti: France 3 Corse, Corse Net Infos