Pesaro, una passeggiata nella capitale italiana della cultura

Pesaro è una città di quasi centomila abitanti, che bagna i suoi piedi nell’Adriatico. Insieme a Rimini, Ancona e Urbino, costituisce un asse turistico, economico e culturale imprescindibile per questa costa della penisola affacciata sull’ex Jugoslavia. Ma ha una particolarità, è la sede ogni agosto di uno dei più grandi festival lirici d’Italia: il ROF (Rossini Opera Festival). Ha il privilegio di essere la città dove Gioacchino Rossini è nato. Quest’anno 2024 è stata designata anche come capitale della cultura d’Italia. Vi è capitato spesso di parlare di Pesaro in Corsica Oggi, ma attraverso il ROF. Oggi vi propongo una passeggiata in questa capitale culturale, piccola perla dell’Adriatico, prima che passi il testimone ad Agrigento in Sicilia nel 2025.

Quando si arriva a Pesaro su strada, ci si trova di fronte a una periferia commerciale dall’architettura sgraziata e poco elegante e da un’urbanizzazione disordinata. Questo è il caso, ahimè, di praticamente tutte le città di qualsiasi dimensione in Europa, che hanno decentrato le loro attività industriali e commerciali a i suoi confini. Ma dopo questo imbroglio urbano, la città si offre a noi quasi a sorpresa con il suo Teatro Rossini (dove ora si erge la statua di Luciano Pavarotti), che apre il centro storico, presso l’omonima via (pedonale, ma brulicante di biciclette), e ci conduce in piazza del Popolo, un’ampia spianata delimitata dal suo rinascimentale palazzo ducale e dove al suo centro si trova la monumentale Fontana del Tritone detta “La pupilla” in stile barocco, restaurata negli anni ’60 dopo essere stata distrutta dai combattimenti del 1944.

Da lì, un dedalo di stradine eleganti, pulite e silenziose sono tutti percorsi costellati di monumenti storici, come il Palazzo Lazzarini (Palazzo Arcivescovile), il Palazzo Olivieri-Machirelli, sede del Conservatorio di Musica, i santuari della Madona delle Grazie, il Santuario di Sant’Agostino, o la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il suo scrigno di mosaici del IV, V e VI secolo.

 

Un lungomare sereno

Pesaro si estende lungo questa costa adriatica dove la mitezza dell’aria, la permanenza del sole in questa estate soffocante, la calma delle sue strade e l’organizzazione del suo turismo balneare fanno correre i milanesi a spogliarsi della loro nebbia in eccesso. Le spiagge coperte di ombrelloni e il mare con la discutibile architettura alberghiera non sono ostacoli alle esigenze di consumo estivo di migliaia di italiani, anglosassoni e francesi. Ma questo lungo mare è fatto per la felicità del bagnante e del camminatore. È una delizia per la passeggiata.

Ombreggiata da tamerici, prati verdi, coronata da panchine per le necessarie soste o semplicemente, al tramonto, lasciatevi accarezzare dalla brezza marina. Ristoranti, gelaterie, pizzerie e negozi vari non trasgrediscono i limiti imposti e lasciano al pubblico lo spazio necessario per la via estiva. Una disciplina che ci piacerebbe vedere in Corsica. Pesaro offre anche un percorso panoramico unico nel suo genere con le sue falesie del Parco Naturale del Monte San Bartolo, che si tuffano nel mare e sono adornate da castelli o borghi come Fiorenzuola di Focara con il suo fascino medievale, e reso celebre anche dai versi immortali di Dante: “Poi farà si ch’al vento di Focara, No farà lor mestier voto nè preco” (DIV Com inferno).

Pesaro sembra quindi riuscire a trovare un equilibrio tra l’accoglienza del turismo di massa e la fatica di un ambiente protetto. Un equilibrio culturale che armonizza la lirica del ROF con i ritmi più a scatti della musica del nostro tempo. Così, al calare del sole, nell’ora in cui le spiagge si svuotano, i bagnanti unti d’olio che esalano il profumo del monoi, e le bagnanti avvolti in ampi panni, incontrano “signore” in abito da sera, e “signori” in abiti a farfalla. C’è chi andrà a dondolarsi sul lungo mare la sera, chi assaporerà la musica del più famoso Pesarese, al Teatro Rossini.

Pesaro è un comune di sinistra da molto tempo. E l’ondata dell’estrema destra Meloni non lo ha fatto tremare. Quest’anno si celebra l’80° anniversario della sua liberazione dal fasci nazismo. La sua via dei Partigiani occupa un posto di rilievo nel centro e la sua via principale offre agli occhi dei passanti (a pochi metri dalla Casa Rossini) le foto e i nomi dei “partigiani morti per la libertà”. Un modo per non ridurre il ricordo alle sole commemorazioni ufficiali.

Daniele Vimini, vicesindaco: un primo bilancio positivo

Il suo patrimonio artistico unito a quello di Urbino, città vicina e patria di Raffaello, la sua politica turistica e ambientale e naturalmente il suo ROF hanno sicuramente contribuito a rendere Pesaro la Capitale Italiana della Cultura nel 2024. Daniele Vimini, Vicesindaco e presidente del festival, dà un primo bilancio positivo e annuncia la candidatura di Pesaro per diventare la Capitale Europea della Cultura 2033.

 

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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