Pesaro: il ROF 2017 senza Zedda ma con la sua anima

By Petru Luigi Alessandri Lug 17, 2017

Il ROF (Rossini Opera Festival) aprirà le sue porte il 10 agosto fino al 22 a Pesaro, nelle Marche italiane, per celebrare – come fa da 39 anni a questa parte – il suo figlio più illustre, Gioachino Rossini. Se si guardano i risultati dell’edizione 2016 tutto porta a credere che anche quest’anno la rassegna sarà un successo. In poco più di 10 giorni il festival ha attirato lo scorso anno 17.250 spettatori, di cui il 71% dall’estero. In effetti c’è gente che viene da ogni parte del mondo per fare un bagno di musica rossiniana in questa straordinaria stazione balneare sulle rive dell’Adriatico. Perché si giunge fin qui anche per gustarsi i piaceri di un soggiorno sul mare. I sensi a Pesaro possono giungere al loro apogeo: il contatto fisico di un mediterraneo generoso di giorno, e la sera l’intensa emozione che procura una musica che gli anni non hanno fatto invecchiare, che si è mantenuta sempre così attuale, libera, libertina perfino, e al tempo stesso moderna. Una musica frutto di un genio audlato, incensato, globalizzato in un’epoca in cui dischi, CD e reti sociali erano ancora ben lungi dall’essere concepiti. Rossini fu una star da vivo, e resta tale a 140 anni dalla sua morte.

L’anno del cambiamento

L’edizione 2017 si aprirà nel segno del cambiamento. Il Comunale di Bologna, partner dal 1987, non sarà nella buca del vecchio teatro Rossini. Si occuperà del Festival Verdi di Parma- Busseto. L’Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI, Radiotelevisione italiana, prenderà il suo posto con un contratto triennale. Era già stata partner del ROF alla fine degli anni ’80. Altro cambiamento, alla guida dell’Ufficio Stampa, dove la grande Simona Barabesi dopo 34 anni in cui ha aiutato moltissimi giornalisti, viene sostituita da un figlio spirtuale della sua scuola, e conosce da vicino la stampa nazionale e straniera: Giacomo Mariotti. Ma il vuoto più grande sarà quello lasciato da Alberto Zedda, scomparso pochi mesi fa all’età di 89 anni, mentre si apprestava a interpretare “La Cenerentola”. Il grande direttore italiano di fama internazionale è stato direttore artistico del ROF dalla sua creazione fino a due anni fa, il genio benefattore del Festival. Ha contribuito alla rinascita della musica e della cultura rossiniana, riportando all’onore opere dimenticate ma davvero importanti. Con le edizioni critiche, ha tradotto Rossini “nel testo”, ridando alle opere la loro autentica identità musicale. Zedda è stato anche scopritore di giovani talenti, con la sua Académia Rossiniana. La sua dipartita farà dunque calare un soffio di tristezza su questa edizione 2017, ma il programma riporterà un’aria allegra e piacevola, e Zedda stesso non l’avrebbe cambiato di una virgola.

La Prima vedrà in scena “L’assedio di Corinto”, un’edizione critica con 20 minuti di musica aggiuntivi. Sul pulpito, un grande direttore che il ROF accoglie sovente, Roberto Abbado, e una scenografia del gruppo gruppo catalano Fura Dels Baus che debutterà per la prima volta a Pesaro. L’Assedio di Corinto, le “siège de Corinthe”, è la prima opera del periodo francese di Rossini scritta a Parigi nel 1826 all’Académie Royale de Musique. Sarà interpretata da Nino Machaidze e dagli artisti debuttanti al ROF Luca Pisaroni, John Irvin, Sergey Romanovsky e Carlo Cigni. Pier Luigi Pizzi ritornerà al festival con una “Pietra Del Paragone” rinnovata sotto la direzione di Daniele Rustioni. Il cast di questo melodramma giocoso creato alla Scala nel 1812 è formato da veterani dell’accademia rossiniana, oggi artisti affermati, come Aya Wakizono, Aurora Faggioli, Marina Monzò, e pure un Paolo Bordogna che non era più stato presente al ROF. Mario Martone regista abitudinario di Pesaro riprende “Torvaldo e Dorliska” nella versione che ebbe grande successo nel 2006. Ma il cast è completamente rinnovato, con il rôle titre affidato a Dimitri Korchac e con voci note al ROF come quelle di Salomé Jicia, Nicola Alaimo, Carlo lepore, Raffaella Lupinacci. Alla testa dell’Orchestra Sinfonica G Rossini, Francesco Lanzilotta. La festa lirica non si limiterà però a queste tre opere. Il “Voyage à Reims” sotto la direzione della bacchetta del giovane Michele Spotti e come sempre con l’Academia Rossiniana e le sue sorprese vocali. Récitals anche di Pisaroni, Gritskova, Irvin, Romanosvky, Spyres, Abdrazakov. Una novità di questanno l’Organo di Rossini approda al ROF con un concerto all’Auditorium Pedrotti. Siederanno all’organo Tamburini restaurato nel 1974, Giuliana Maccaroni e Martino Porcile. L’edizione di quest’anno di concluderà, religiosaente, con “Stabat Mater” diretta da Daniele Rustioni. Dodici giorni di delizie Rossiniane a priori. Poi il pubblico sarà giudice supremo…


Articolo di Pierluigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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