Un’opera che al monarca non piacque troppo perché vi aveva intuito un pizzico di scherno. D’altra parte, il “Voyage à Reims” fu molto apprezzato dalla duchessa di Berry. Rossini rifiutò, dalla Casa del Re, una cospicua somma per il suo lavoro, ma accettò volentieri un magnifico servizio in porcellana di Sèvres (R. Monaco “Rossini operista à Parigi” ed MP). L’opera fu ripresa solo due volte dopo la prima e gradualmente sprofondò nell’oblio. Fino al ritrovamento negli archivi del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, e alla magnifica ripresa nell’agosto del 1984 al ROF con un cast folgorante sotto la direzione di Claudio Abbado. Da ogni estate al festival, “Il Viaggio…” è l’opera feticcio degli studenti dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda, che permette ad alcuni di loro di inserirsi in un programma del ROF. L’edizione 2024 ha quindi voluto celebrare il 40° anniversario del “Voyage à Reims” di Pesaro inserendolo a conclusione di un ROF, incoronando la città marchigiana Capitale Italiana della Cultura. Sotto la direzione di Diego Matheuz alla guida dell’orchestra Sinfonica nazionale della RAI, questo “Voyage…” 2024 ha riunito belle voci per un’interpretazione di alta qualità. L’opera è stata eseguita nell’Auditorium Scavolini, appena restaurato, che, ahimè, non offre condizioni ottimali di comfort e di ascolto.
Per questo ROF, gli organizzatori hanno fatto di tutto per offrire un programma che comprendeva ben cinque opere liriche e concerti di bel canto. Le due nuove produzioni “Bianca e Falliero”, che ha aperto il festival, ed “Ermione” hanno suscitato contrastanti apprezzamenti. Per il primo, la produzione di Jean Louis Grinda è piuttosto fiacca ed è la voce di Jessica Pratt a dominare il tutto. È vero che non può essere classificato tra i capolavori di Rossini. “Ermione”, invece, ha conquistato l’entusiasmo del pubblico. Michele Mariotti, pesarese, che era alla guida dell’orchestra della RAI, riuscì a far sentire la sua passione per questo capolavoro. Il tenore Enea Scala, con la sua voce potente e vellutata, aveva davanti a sé un Juan Diego Flores che ancora padroneggiava la sua arte vocale nonostante gli anni. Un “Ermione” dominato dalla voce abbagliante di Anastasia Bartoli. Dopo l’opera seria, le altre due opere in programma tornarono al buffo rossiniano. “L’Equivoco Stravagante” e “Il Barbiere di Siviglia” sono stati due momenti di delizia. Per la prima, allestita dai coniugi Caurier-Leiser, è portata da Nicola Alaimo che conosce Rossini come le sue tasche e il cui modo di giocare e la voce di basso-buffa in perfetta armonia, provocano una sinfonia di piaceri e ci restituiscono un Rossini come ci piace sentirlo. Pierluigi Pizzi non invecchia! Il suo “Barbiere”, ripresa di quello del 2018, riflette la sua gioia di vivere. Sarà anche uno dei registi italiani più “anziani”, ma è indiscutibilmente il più giovane perché il suo talento non invecchia. Il “Barbiere” è stata la scelta più ovvia per questo ROF Capitale. E i due pilastri del canto rossiniano, che sono Carlo Lepore e Michele Pertusi, uniti alla bella e succulenta voce di Maria Kataeva, hanno permesso di riequilibrare l’insieme vocale.
Risultati positivi
Nella loro conferenza stampa di presentazione, i vertici del ROF non hanno nascosto la loro soddisfazione dichiarando che il festival del 2024 “si è concluso con un esito positivo“. In 17 giorni, quattro in più del solito, si registrarono quasi 21.500 spettatori, che è “il miglior dato nella storia del ROF“. Gli italiani hanno rappresentato il 54% delle presenze, cosa non usuale, e gli stranieri costituiscono ancora una fetta molto ampia del pubblico, con un ritorno quest’anno di giapponesi e americani. Ma il ROF attira appassionati di Rossini da tutto il mondo, francesi (con molti corsi), austriaci, belgi, spagnoli, argentini, coreani, taiwanesi e ivoriani. Il sovrintendente Ernesto Palacio ha affermato “abbiamo raccolto una sfida difficile. I resultati sono sotto gli occhi di tutti: pubblico record e grande entusiasmo ogni sera“. E dal punto di vista finanziario la situazione è piuttosto favorevole visto che il festival ha registrato una raccolta di un milione e 366 mila euro. Daniele Vimini, Vicesindaco di Pesaro e presidente del ROF, ha concluso: “un’edizione memorabile che investe anche sul pubblico del futuro, ricalcando lo spirito della capitale della cultura che guarda a una crescita culturale della città e dei suoi cittadini“. Torneremo in una intervista con Daniele Vimini per discutere di un primo bilancio di Pesaro capitale della cultura italiana.
Addio al ROF 2024, ciao al ROF 2025. È in una delle sale del Teatro Rossini che è stato svelato il programma 2025. Per questa quarantaseiesima edizione, che si svolgerà dal 10 al 22 agosto, sono in programma tre opere liriche: “Zelmira” con la direzione di Giacomo Sacripanti e la regia di Calixto Bieito; “Il Turco in Italia” sarà diretto da Diego Ceretta, l’allestimento di Davide Livermore. E infine “L’Italiana in Algeri” direzione del tenore Dmitry Korchak e la regia della pesarese Rosetta Cucchi. Un programma di politica estera… lirica!
Petru luigi Alessandri
Petru Luigi Alessandri
Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.