A meno di 48 ore dall’apertura delle urne per le elezioni parlamentari anticipate del 30 giugno e del 7 luglio 2024, consequenza dello scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron la sera del 9 giugno, il campo nazionalista è chiaramente diviso. Mentre i deputati uscenti cercano di mantenere il loro mandato, alcune figure di altri movimenti nazionalisti cercano di creare una nuova dinamica. Ma è soprattutto dalla parte dei membri pro-indipendenza del partito “Nazione” che la rottura con la maggioranza territoriale è evidente.
In una conferenza stampa, il partito guidato da Petr’Antò Tomasi ha chiarito la sua posizione. Nazione non parteciperà in nessuna forma alle elezioni legislative perché “gli interessi della Corsica e dei corsi sono totalmente messi in secondo piano“, ha dichiarato Petr’Antò Tomasi alla radio Alta Frequenza. Il partito non darà alcuna indicazione di voto. “È infantilizzante“, ha scherzato il rappresentante del partito. Questa posizione neutrale e ferma vale anche nel caso di un duello al secondo turno tra un candidato autonomista/nazionalista e un rappresentante del Rassemblement National (estrema destra): “Se il RN andasse al potere in Francia, saremmo un avversario risoluto e determinato. Come organizzazione politica, abbiamo una posizione di non partecipazione a queste elezioni, che non prevede istruzioni e che si applica sia al primo che al secondo turno“.
Quindi non c’è alcuna possibilità che Nazione si schieri con qualche candidato. Inoltre, Petr’Antò Tomasi ha puntato il dito contro i responsabili della progressiva ascesa dell’estrema destra in Corsica, suggerendo senza citare Gilles Simeoni e la maggioranza territoriale: “se il Rassemblement National dovesse prosperare oggi [in Corsica], cosa che non è ancora avvenuta, […] coloro che hanno organizzato il caos nel movimento nazionale, coloro che hanno voltato le spalle agli impegni presi con i corsi, […] coloro che hanno frammentato la speranza avrebbero una responsabilità enorme“.
La preoccupazione di Nazione è rivolta ad altri obiettivi di portata internazionale. Il partito vuole “uscire dal testa a testa mortale con la Francia” e intende rivolgersi al diritto internazionale per far valere gli interessi del popolo corso e la sua autodeterminazione, attraverso un eventuale riconoscimento da parte dell’ONU dell’isola come territorio da decolonizzare. Petr’Antò Tomasi ha dichiarato che sono stati fatti dei passi in questa direzione e che a breve si terrà una conferenza stampa per svelare i dettagli.
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Fonti: Alta Frequenza, Nazione