La lotta per il riconoscimento e, soprattutto, l’uso del còrso nella sfera pubblica e politica è inesorabilmente lunga e chiaramente irta di insidie. Abbiamo appreso che, secondo il Tribunale amministrativo d’appello di Marsiglia, l’uso del còrso durante i dibattiti dell’Assemblea dell’isola è “contrario alla Costituzione”.
Il tribunale si è pronunciato contro il ricorso presentato dalla Collettività della Corsica (CDC) a seguito di una prima decisione del tribunale amministrativo di Bastia, che nel marzo 2023 aveva annullato le delibere dell’Assemblea e del consiglio esecutivo della CDC che convalidavano l’uso della lingua corsa.
“Dalle disposizioni dell’articolo 2 della Costituzione del 4 ottobre 1958, secondo cui “La lingua della Repubblica è il francese”, risulta che l’uso del francese è obbligatorio per le persone giuridiche di diritto pubblico e per le persone di diritto privato nell’esercizio di una missione di servizio pubblico. […] L’articolo 16 del regolamento interno del Consiglio esecutivo della Corsica, così come l’articolo 1 del regolamento interno dell’Assemblea della Corsica, che prevedono il diritto di esprimersi in una lingua diversa dal francese, sono contrari ai requisiti dell’articolo 2 della Costituzione” – Tribunale amministrativo d’appello di Marsiglia, 19 novembre 2024.
Questa decisione ha suscitato rabbia e costernazione tra gli eletti nazionalisti e tutti coloro che attribuiscono importanza alla lingua còrsa. Gilles Simeoni e Marie-Antoinette Maupertuis, rispettivamente presidente del Consiglio esecutivo della Corsica e presidente dell’Assemblea della Corsica, hanno rilasciato una dichiarazione in risposta alla sentenza, che abbiamo tradotto di seguito.
CULLETTIVITÀ DI CORSICA
Aiacciu, 25 novembre 2024
CUMUNICATU DI STAMPA
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO D’APPELLO VIETA L’USO DELLA LINGUA CORSA NEI DIBATTITI DELL’ASSEMBLEA DI CORSICA
REAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ESECUTIVO DI CORSICA E DEL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DI CORSICA
Con sentenza del 9 marzo 2023, il Tribunale amministrativo di Bastia ha annullato i regolamenti interni dell’Assemblea di Corsica, approvati all’unanimità, e del Consiglio esecutivo di Corsica, nella misura in cui questi due regolamenti stabiliscono che le lingue dei dibattiti e dei lavori di questi due organi sono il còrso e il francese e che i rappresentanti eletti e il personale possono utilizzare entrambe le lingue nei loro rapporti. La Collettività della Corsica ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo d’appello.
Con sentenza del 19 novembre 2024, la Corte ha confermato la sentenza di primo grado per i seguenti motivi principali:
“Lo scopo e l’effetto di tali disposizioni (quelle dei due regolamenti interni) è di conferire ai membri dell’Assemblea di Corsica il diritto di esprimersi in una lingua diversa dal francese durante una riunione di tale Assemblea”.
Secondo la Corte amministrativa d’appello, esse sono quindi contrarie alle disposizioni dell’articolo 2 della Costituzione del 4 ottobre 1958, che recita: “La lingua della Repubblica è il francese”.
La sentenza appena emessa esclude quindi il riconoscimento del diritto di parlare la lingua corsa, così come qualsiasi lingua cosiddetta “regionale” (bretone, basco, occitano, ecc.), non solo all’interno delle istituzioni, ma anche in generale in qualsiasi atto della vita pubblica.
Da un punto di vista giuridico, questa decisione ci sembra contraria ai testi europei e internazionali che tutelano i diritti linguistici fondamentali.
Proporremo quindi all’Assemblea della Corsica che la Collettività della Corsica presenti un ricorso al Consiglio di Stato, in particolare per contestare questo argomento davanti ai tribunali europei e internazionali.
Da un punto di vista politico, questa sentenza della Corte d’appello amministrativa rafforza la nostra convinzione della necessità di ottenere al più presto una revisione costituzionale che conferisca uno status ufficiale alla lingua corsa, in linea con i principi votati all’unanimità dai rappresentanti eletti della Corsica nella Dichiarazione politica solenne del 23 febbraio 2024, e che hanno portato in particolare ai progetti di testi costituzionali convalidati nell’ambito del processo di autonomia della Corsica:
“Questo status deve garantire che le due lingue, il còrso e il francese, possano essere utilizzate come lingue d’uso, sia oralmente che per iscritto, dai cittadini in tutte le loro attività. Le istituzioni e le amministrazioni devono consentire l’esercizio effettivo di questo diritto, nel rispetto dell’uguaglianza di tutti i cittadini, compresi quelli che non parlano o scrivono una di queste lingue”.
Siamo assolutamente determinati a combattere e vincere questa fondamentale battaglia democratica.
Nimu ùn ci hà da impedisce di parlà a nostra lingua. Lingua corsa, lingua ufficiale!“
Guillaume Bereni
Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.
E SCONT
E SCONTATO CHE I CORSI NON POSSONO ESPRIMERSI NELLA LORO LINGUA INQUANTO LA CORSICA APPARTIENE ALLA FRANCIA,SOLO GUARDANDO VERSO L ITALIA E RAFFORZANDO I LEGAMI CULTURALE E COMMERCIALI ICORSI POSSONO RAFFORZARE LUSO DELLA LINGUA CORSA IN QUANTO IL CORSO FA PARTE DEI DIALETTI ITALIICI ESSENDO LA CORSICA UN A REGIONE ITALIANO SOTTO GIURISPRUDENZA FRANCESE (CON QUESTO NON VOGLIO DIRE CHEI CORSI SONO
ITALIANI MA LARO LINGUA CONGNOMI E CULTURA FANNO PARTE DEL CEPPO DEL
BEL PAESE)