Il paradosso del sughero

È un materiale straordinario, naturale , dai mille usi, bello, leggero , perfetto insonorizzante, da arredamento, da ufficio, insomma si può fare di tutto e in più non ha scarti , tutto si usa, ma è poco conosciuto e poco amato.

E colmo dei colmi la quercia da sughero in Corsica è quasi abbandonata ed in Sardegna manca poco…anche se eroici estimatori cercano di sopravvivere…e mantenere un minimo di produzione.

E non ci sono solo i tappi per il buon vino e tra l’altro, altro paradosso, assistiamo di piu’ in piu’ alla presenza di tappi di…plastica ,immortali,imputrescibili e dannosi per l’ambiente.

E se non bastasse il poco interesse ci si mettono anche i parassiti per scoraggiare ulteriormente i pochi appassionati.

Eppure malgrado tutto ci sono ragioni eccellenti che giustificherebbero un’attitudine completamente opposta all’attuale e che darebbero non solo lavoro e reddito ma migliorerebbero l’ambiente ed il futuro dei giovani che subiscono tassi di disoccupazione mai visti prima !

Andiamo per ordine…solo pochi pochissimi paesi possono occuparsi di querce da sughero e tutti intorno al “mare nostrum” anche se, altro paradosso, il più grande produttore e trasformatore del sughero è il Portogallo, che certo è vicino ma è più… atlantico. Ma è il paese che ha avuto la forza, la capacità e la…pazienza di lanciare il sughero ed i suoi derivati e che importa sughero dalla Corsica, dalla Sardegna e dalla Spagna, perché ne ha quasi il monopolio.

In Sardegna c’è ancora qualche produttore e imprenditore, c’è una produzione artigianale, ma si fa poco, troppo poco per lanciare in modo moderno ed innovativo questo materiale veramente unico.

Sì è vero, ci vogliono almeno dodici anni perché una quercia diventi produttiva ma siamo onesti: né in Sardegna né in Corsica si comincia da zero. In realtà occorre un lavoro serio di ripristino, di ripulitura, di disboscamento o di de-cespugliamento ma la produzione può riprendere e… ricominciare. Così come il trattamento anti-parassitario e tutto ciò che occorre per ridare vita a questo settore che ha un potenziale enorme.

Un altro paradosso: in Corsica vengono impiegati “tagliatori” sardi perché non si formano più “tagliatori” còrsi. Perché questo disinteresse ? Perché i giovani non credono a questa risorsa ?

Perché nel continente i giovani tornano alla terra, si organizzano e producono a chilometro zero – come si dice in gergo – e tornano di moda prodotti che la grande industria aveva completamente abbandonato ? E perché non il sughero ? Forse perché è considerato un prodotto antico buono certamente per i tappi o i sottopiatti o le lavagne per ufficio dove si appunta di tutto, ma solo pochi conoscono le mille applicazioni ultramoderne di questo materiale spettacolare.

Permettetemi di raccontarvi un episodio personale legato al sughero ed ad un suo utilizzo un po’ “sui generis”… ormai a ottobre di quest’anno saranno 45 anni che vivo a Bruxelles e tra vita professionale e… pensionistica ho traslocato quattro o cinque volte e qualche anno fa decisi di creare per i miei libri, minerali e sculture varie un sistema aperto e trasparente che non appesantisse l’arredamento del salone. Scelsi il plexiglas come base di varie lunghezze e di spessore unico 2 cm, mettendo a sostegno per ogni livello delle colonnine tonde formate da 10 forme di sughero spesse ognuna 2 cm con 10 cm di diametro per avere almeno 40 cm di spazio fra i vari piani orizzontali di una grande libreria, una piu’ piccola ed un altra per giradischi, televisore e simili.

Insomma, avevo calcolato almeno 600 dischi di sughero e cominciai la ricerca, ma mi resi conto in fretta che a parte la produzione “classica” in particolar modo sottopiatti tutto il resto era per muri, pavimenti, insonorizzazioni e ovviamente tappi e che i miei dischi non esistevano. Dovevano essere creati “ad hoc”.

L’unico produttore trovato era portoghese, ma mi “raffreddo’” subito perché non lavorava per clienti individuali ma solo per grossisti. Non avendo nessuna voglia di trovare un gentile intermediario a Bruxelles che avrebbe accettato solo dietro “compenso” per la prestazione, mi rassegnai a rinunciare alla mia bella creazione di colonnine di sostegno in sughero e feci fare delle grandi T in legno che sostituirono il sughero, a mio grande rammarico…

Questo è solo un piccolo esempio ma significativo. Ed insisto: mai come in questo momento iniziative moderne ed innovanti verso la filiera sughero troverebbero una eco favorevole nelle istituzioni regionali, nazionali ed europee ed il bello è che i finanziamenti ci sono e costano poco, visti gli interessi così bassi.

Ve lo immaginate un Consorzio Sardo-Corso per la promozione del sughero con corsi di formazione per giovani e con la strada già aperta per la produzione, l’impiego e la ricerca sul sughero ?

Vi assicuro che non sto sognando…

 


Articolo di F.C.Ravaglioli

Foto: CostruireGreen.com

F.C. Ravaglioli

Ha passato 35 anni al servizio dell’Europa presso la Commissione europea trattando problematiche legate ai paesi in via di sviluppo, le pre-adesioni di Spagna, Portogallo, Malta e Cipro, occupandosi anche del programma speciale Turchia. Inoltre ha vissuto nel 1972 la preparazione dell’ingresso del Regno Unito, dell’Irlanda e della Danimarca. Amicizie profonde lo legano alla Corsica e alla Sardegna.

By F.C. Ravaglioli

Ha passato 35 anni al servizio dell’Europa presso la Commissione europea trattando problematiche legate ai paesi in via di sviluppo, le pre-adesioni di Spagna, Portogallo, Malta e Cipro, occupandosi anche del programma speciale Turchia. Inoltre ha vissuto nel 1972 la preparazione dell’ingresso del Regno Unito, dell’Irlanda e della Danimarca. Amicizie profonde lo legano alla Corsica e alla Sardegna.

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