Nuovo ospedale di Bastia: un futuro incerto e un’attesa troppo lunga

Dopo quattro anni di dibattiti e molteplici esitazioni da parte dell’amministrazione di vigilanza, il progetto di costruire un nuovo ospedale a Bastia è giunto a una fase di chiarimento. Ma ci sono ancora molte incertezze. E se vedrà la luce del giorno, il nuovo stabilimento non emergerà dal suolo prima di 5 o 10 anni.

A luglio, la direzione dell’ospedale ha informato i membri del Consiglio di Sorveglianza dell’imminente attuazione della fase 1 del progetto di costruzione di un nuovo ospedale. Si tratterà di trasferire alcuni servizi attuali come la psichiatria, la riabilitazione o la struttura per anziani (EHPAD) attualmente installata sul sito dell’ex ospedale Toga nella parte settentrionale della città, in una parte del sito che dovrebbe ospitare il nuovo stabilimento. «In questo modo si libererà spazio per la ristrutturazione interna a vantaggio di altri servizi come il pronto soccorso», afferma il direttore. Una prima fase che sarà finanziata da una sovvenzione di 66 milioni di euro concessa all’ospedale di Bastia nell’ambito del piano nazionale SEGUR, votato dal governo dopo le allarmanti osservazioni sulla situazione ospedaliera in Francia al termine della crisi COVID. È stato nel 2020, dopo il primo lockdown, che la comunità medica, la direzione e i rappresentanti degli utenti dell’ospedale hanno concluso che la costruzione di un nuovo ospedale per Bastia era assolutamente necessaria. La crisi del COVID aveva evidenziato l’obsolescenza dell’attuale stabilimento. Una posizione condivisa dall’ARS (Agenzia Sanitaria Regionale) che si occupa della supervisione medico-sanitaria e sociale per la Corsica. Ma il Ministero della Salute è stato meno ansioso. Ha inviato una squadra di investigatori sul posto per determinare quale soluzione fosse migliore: attuare una riabilitazione dell’ospedale o scegliere di ricostruirlo? A queste due domande non è stata data alcuna risposta, e la relazione di questi esperti ministeriali non è mai stata divulgata. Di fronte a questo silenzio, che sembrava significare la morte del progetto di ricostruzione, l’ARS ha chiesto qualche mese fa una nuova perizia. Anche questa Commissione non ha fornito una risposta univoca alle due domande, ma l’approvazione del finanziamento per la fase 1 equivaleva a un accordo. Una decisione ottenuta in particolare grazie a un’intensa mobilitazione del Collettivo della Salute della Corsica, che riunisce una ventina di associazioni di utenti e che avevano firmato una petizione che aveva raccolto più di 13 000 firme.

In un rapporto del 2021, la direzione dell’ospedale aveva stimato la costruzione di una nuova struttura per un’area di 69000 m2 a quasi 300 milioni, una cifra che non include l’acquisizione di terreni. Questa acquisizione potrebbe essere finanziata in parte dalla vendita di alcuni immobili e terreni appartenenti all’ospedale e integrata da una sovvenzione della collettività. Negli anni 1920, quando si decise di costruire un ospedale a Bastia, sostenuto dal senatore e sindaco dell’epoca, Emile Sari, fu finanziato dai profitti del PMU nazionale (Pari Mutuel Urbain), in altre parole dalle corse dei cavalli. Per quanto riguarda i terreni nel quartiere Toga dove era stato costruito, lo avevano donato alla città diversi ricchi di Bastia. Tanto che questo ospedale non è costato nulla ai contribuenti. Quello odierno sorgerà su un terreno in località “Labretto” situato in contrada Agliani confinante con il comune di Furiani a sud di Bastia, su una quindicina di ettari. Ma per il momento, le incertezze rimangono perché alcuni terreni sono ancora in comproprietà. Un ostacolo che interpella il Comitato degli utenti, che punta anche sul deficit strutturale dell’ospedale che sta raggiungendo nuove vette. Il collettivo sanitario corso che chiede al governo la cancellazione del debito, e anche una riabilitazione urgente dei vari servizi dell’ospedale.

Oggi, l’ospedale di Bastia è la chiave di volta del gruppo ospedaliero del territorio dell’Alta Corsica, che comprende gli ospedali di Calvi e Corte Tattone. L’ospedale offre 500 posti letto, impiega 1500 professionisti non medici e 160 medici. Totalizza più di ventimila ricoveri, più di 31.000 visite al pronto soccorso e 85.000 visite ambulatoriali. L’ospedale di Bastia è anche l’unico stabilimento del reparto che assicura le consegne, una media di oltre mille ogni anno. Infine, l’attuale ospedale fornisce assistenza pubblica al dipartimento dell’Alta Corsica, che è il più popoloso dell’isola. La costruzione di una nuova struttura è quindi urgente e il periodo di dieci anni è sicuramente troppo lungo, viste le esigenze.

 

Petru Luigi AlessandriPubblicità

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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