Mobilità urbana ad Ajaccio: la funivia “Angelo” al centro del dibattito

Fonte: angelo.corsica

Il progetto della funivia “Angelo” di Ajaccio, che dovrebbe collegare Saint-Joseph a Mezzavia in 12 minuti, sta suscitando molte polemiche. Sostenuto dalla Communauté d’Agglomération du Pays Ajaccien (CAPA), questo modo di trasporto viene presentato come una soluzione innovativa ed ecologica. Tuttavia, è stato criticato per i costi elevati, l’impatto ambientale e il potenziale deficit operativo. La polemica sul progetto è stata riaccesa da un recente articolo di Corse Matin, pubblicato il 14 marzo 2025. L’articolo ha messo in luce sfide finanziarie e ambientali inaspettate, tra cui un superamento dei costi di 6 milioni di euro e l’obbligo di disboscare 20 ettari di vegetazione in un’area che ospita specie protette. Queste rivelazioni hanno provocato forti reazioni sia da parte dei sostenitori che degli oppositori del progetto.

Critiche da parte dell’opposizione

L’opposizione è fortemente critica nei confronti del progetto per diversi motivi. Il primo è il costo. Con un budget iniziale aumentato di 6 milioni di euro e un deficit operativo previsto di 1,4 milioni di euro all’anno, gli oppositori ritengono che l’investimento sia sproporzionato, soprattutto in un momento in cui le finanze locali sono già sotto pressione. A loro avviso, questi fondi potrebbero essere spesi meglio per progetti di maggiore priorità, come il miglioramento del trasporto pubblico esistente o delle infrastrutture stradali.

Anche le critiche ambientali sono al centro del dibattito. La costruzione della funivia richiede la distruzione di circa 20 ettari di vegetazione, un’area che ospita diverse specie protette. Gli oppositori, in particolare gli ambientalisti e i partiti nazionalisti come Femu a Corsica, il PNC, Core in Fronte, denunciano una contraddizione tra le ambizioni ecologiche dichiarate del progetto e le sue conseguenze ambientali sul terreno.

Infine, la pertinenza stessa di questa modalità di trasporto è messa in discussione. Gli oppositori ritengono che il trasporto in funivia, pur essendo tecnicamente impressionante, non soddisfi realmente le esigenze dei residenti locali in termini di mobilità quotidiana. Temono inoltre che si tratti di un progetto “vetrina” pensato per abbellire l’immagine della città senza avere un impatto significativo sulla maggioranza della popolazione.

Le argomentazioni del Comune

Il Comune di Ajaccio, guidato da Stéphane Sbraggia, presenta una serie di punti positivi nella sua difesa del progetto della funivia Angelo. A suo avviso, il progetto rappresenta una risposta innovativa a questioni urgenti come la crescente congestione del traffico cittadino e la riduzione delle emissioni di carbonio. Collegando rapidamente due punti strategici, Saint-Joseph e Mezzavia, il teleporto dovrebbe offrire una modalità di trasporto alternativa che promuove la transizione ecologica. Una delle argomentazioni principali avanzate dal Comune è l’impatto a lungo termine sulla qualità della vita dei residenti locali. Sottolinea che questa infrastruttura faciliterà gli spostamenti di lavoratori, studenti e residenti, decongestionando le strade. Stéphane Sbraggia insiste inoltre sul fatto che questo progetto pone Ajaccio all’avanguardia tra le città moderne che adottano soluzioni di mobilità sostenibile.

Secondo il sindaco, il finanziamento, seppur consistente, è giustificato dai futuri benefici in termini economici e ambientali. Stéphane Sbraggia ha sottolineato che questo progetto non si basa esclusivamente su fondi locali. Una parte significativa proviene da sovvenzioni statali e dell’UE, nell’ambito di programmi che sostengono iniziative verdi e infrastrutture moderne. A suo avviso, questi contributi finanziari esterni dimostrano l’interesse regionale e nazionale per questo progetto, riducendo al contempo l’onere per i contribuenti locali.

Per quanto riguarda il deficit operativo stimato di 1,4 milioni di euro all’anno, Sbraggia ha cercato di mettere la preoccupazione in prospettiva. Ha affermato che questo tipo di deficit è comune per i progetti innovativi di trasporto pubblico nei primi anni di funzionamento, prima che i passeggeri e i benefici indiretti (come l’aumento del commercio e del turismo nelle aree servite) bilancino le finanze. Più in generale, il sindaco di Ajaccio sottolinea che un costo operativo composto per l’80% da fondi pubblici e per il 20% da entrate è la norma nel trasporto pubblico, come nel caso delle ferrovie della Corsica, ad esempio.

Infine, il sindaco di Ajaccio ha denunciato quelle che considera “manovre politiche” orchestrate dai suoi avversari in vista delle elezioni comunali del 2026. A suo avviso, le critiche mosse al progetto non riflettono una reale preoccupazione per l’interesse generale, ma piuttosto una strategia volta a screditare la sua amministrazione. Sbraggia ha affermato che questi attacchi, spesso amplificati nel dibattito pubblico, cercano di distogliere l’attenzione dai benefici a lungo termine della funivia per la città e i suoi residenti. Ha chiesto un dibattito più costruttivo, basato su fatti e soluzioni, piuttosto che su calcoli elettorali.

Verso un nuovo modello o un vicolo cieco per Ajaccio?

Il progetto della funivia “Angelo” di Ajaccio incarna sia un’ambizione audace di modernizzare la mobilità urbana sia una controversia che divide profondamente. Mentre il Comune difende il progetto come soluzione ecologica e strategica per il futuro della città, l’opposizione solleva legittime preoccupazioni circa i costi, l’impatto ambientale e la pertinenza. In vista delle elezioni municipali del 2026, questo dibattito va oltre la semplice questione dei trasporti per diventare un’importante questione politica, che riflette visioni contrastanti dello sviluppo di Ajaccio. Resta da vedere se questo modo di trasporto riuscirà a convincere la popolazione locale e ad affermarsi come simbolo di progresso, o se rimarrà una fonte di divisione duratura.Pubblicità

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

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