Il video pubblicitario che passa in televisione e sulle reti sociali è in italiano, con la voce narrante di una donna còrsa di cui un italofono madrelingua riconosce chiaramente l’accento.
E negli altri Paesi?
Scorrendo il canale YouTube dell’ente del turismo capiamo facilmente che è stata fatta una localizzazione per alcuni Paesi (tedesco per Germania e Austria, còrso per Francia e Italia, inglese per altre nazioni…)
La pubblicità – lo insegnano in ogni corso di questa disciplina – parla alle persone, e deve toccare corde emotive, prima ancora che razionali o istintive. E per farlo, la lingua scelta non è per nulla secondaria. L’inglese è lingua globale usata nel mondo degli affari, delle scienza, e come prima lingua veicolare, ma nel mondo, su quasi otto miliardi di persone sette e mezzo non sono di madrelingua inglese.
E allora la lingua corsa, per la Corsica, non può che essere la scelta ideale. Soprattutto verso chi la comprende perfettamente, come i vicini italiani.