Quando il Mediterraneo parlava una Lingua Franca, basata sull’italiano e molte altre lingue

By Giorgio Cantoni Gen 30, 2017 #mediterraneo

“Padri di noi, Ki star in syelo, noi voliri ki Nomi di Ti star saluti.”

Suonava così l’inizio del Padre Nostro in “lingua franca”, l’idioma di comunicazione detto anche “Sabir” (la radice di “sapere”) che per secoli unì le varie sponde del Mediterraneo. Quello che oggi ha un colore blu scuro, misto al sangue di chi parte, un mare diventato un confine tra mondo in “pace” e quello in guerra per più di mille anni è stato invece un crocevia di culture, storie, popoli, soldati e mercanti. Certamente le guerre non mancavano neanche all’epoca, di sangue ne scorse tanto,  ma mai come allora il Mediterraneo fu luogo di incontro. La più grande dimostrazione di questo fatto storico sta appunto nella “lingua franca”, termine ancora oggi sinonimo di un linguaggio comune.

Sebbene avesse diverse varianti, la più diffusa e persistente era costituita principalmente da un lessico al 70% italiano, (principalmente veneziano e genovese) e per un 10% spagnolo, con influenze di altre lingue mediterranee, come arabo, catalano, greco, occitano, siciliano e turco. C’erano altre varianti, più influenzate dal francese, che sono state raccolte da esploratori e viaggiatori. Charles Farine riporta l’incontro, avvenuto intorno alla seconda metà del 1800 tra il generale francese Pierre Hyppolite Publius Renault e un rappresentante delle milizie algerine impiegate dai francesi.

Nel 1830, in occasione appunto della spedizione per la conquista di Algeri, venne pubblicato un dizionario di questa lingua del mare: il Dictionnaire de la langue franque ou Petit mauresque, in lingua francese.

Ecco una comparazione (tratta da una citazione da Le Bourgeois gentilhomme di Molière) di una frase in Sabir e altre lingue mediterranee, antiche e moderne:


Sabir

Se ti saber
Ti responder
Se non saber
Tazir, tazir

Lombardo
Se te sè
Respund
Se te sè no
Tas, Tas

Italiano
Se sai
Rispondi
Se non sai
Taci, taci

Còrso
Sì tu sai
Rispondi
Sì ùn a sai micca
Taci, taci

Spagnolo
Si sabes
Responde
Si no sabes
Cállate

Galiziano
Se sabes
Responde
Se non sabes
Cala

Portoghese
Se sabes
Responde
Se não sabes
Cala-te

Occitano provenzale
Se sabes
Responde
Se non sabes
Taise-ti, taise-ti

Francese
Si tu sais
Réponds
Si tu ne sais pas
Tais-toi, tais-toi

Latino
Si sapis
Responde
Si non sapis
Tace, tace

Secondo il Professore Glottologia e Linguistica italiano Guido Cifoletti “La stabilità temporale del fenomeno linguistico, protrattosi sicuramente per almeno tre secoli, e l’estensione del suo uso a tutti i casi della vita quotidiana, fanno della lingua franca barbaresca la più antica e più longeva lingua pidgin di cui si abbia notizia.”  Tutt’oggi, nell’ambito navale, sopravvivono alcuni termini della lingua “Sabir” come ad esempio vira e ‘maina (ammàina).
Chi fosse curioso di sentire recitare il sabir può ascoltare il CD “Cafè Loti” scritto e suonato da Nando Citarella, Stefano Saletti e Pejman Tadayon. All’interno del disco si trova il brano “Brigante d’o sabir”. Ma c’è chi non si è fermato qui e ha creato addirittura un corso su web per imparare la lingua franca sabir…

Forse mai come oggi servirebbe avere di nuovo una “lingua comune” che favorisca il dialogo e la comprensione reciproche.

 


Fonti: Wikipedia fritenjstor.orgradicinelmondo – minds.wisconsin.edu

 

Giorgio Cantoni

Nato nell'82 da genitori originari della città lombarda di Crema, di cui conosce e ama il dialetto, è appassionato di linguistica e di informatica. Vive vicino a Milano, dove lavora nel mondo della comunicazione digitale. Si è innamorato della Corsica e della sua cultura nel 2008, e sette anni dopo è stato tra i fondatori di Corsica Oggi.

By Giorgio Cantoni

Nato nell'82 da genitori originari della città lombarda di Crema, di cui conosce e ama il dialetto, è appassionato di linguistica e di informatica. Vive vicino a Milano, dove lavora nel mondo della comunicazione digitale. Si è innamorato della Corsica e della sua cultura nel 2008, e sette anni dopo è stato tra i fondatori di Corsica Oggi.

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