▷Mediterradio 19 / Corsica: Presepi, velo, come interpretare la laicità nella scuola?

È disponibile la puntata del 22 gennaio della nuova stagione di Mediterradio, prodotta da Francebleu RCFM, RAI Sicilia, RAI Sardegna e PBS Malta, trasmessa in diretta venerdì scorso, come sempre in lingua còrsa e italiana.

In questa puntata:

In Corsica come in tutte le scuole francesi si è celebrata la Giornata per la Laicità. Che non vuol dire combattere pro o contro le religioni, ma permettere a ciascuno di esprimere il suo credo o non professarne nessuno. A livello nazionale però la laicità sembra spesso trasformarsi in laicismo, con il divieto a fare presepi nei municipi o di portare a scuola il velo che lascia scoperto il viso, e il meteo alla tv che – ai limiti del ridicolo – invece di “S. Andrea” dice che oggi è il giorno di “Andrea”. Ne parliamo con un ispettore dell’Educazione nazionale.
In Sardegna un libro racconta una storia del 1944 quando a Rodi due sardi salvarono una bambina ebrea. Una storia commovente, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria. In Corsica si ricorda la medaglia che Israele ha conferito all’isola, unico dipartimento della Francia occupata dai nazisti e dai fascisti a non denunciare né deportare alcun ebreo.
Questa settimana anche Malta con la musica barocca, ce ne parla Silvana de Bono.
In Sicilia invece il nuovo discusso film di Giuseppe Tornatore, “La Corrispondenza”, in un’intervista al famoso regista siciliano.

Ascoltala subito:

MEDITERRADIO 22-01-16 p.19

Le puntate precedenti sono disponibili qui.

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One thought on “▷Mediterradio 19 / Corsica: Presepi, velo, come interpretare la laicità nella scuola?”
  1. Fa onore alla Corsica la medaglia riconoscimento per aver tutelato gli ebrei in un momento cosi tragico e delicato per questo glorioso e martoriato popolo.Forse è da ricercare anche nella condivisione dell’oppressione questa spiccata virtù di sensibilità verso le sofferenze di un popolo allora così provato.Son d’accordo poi, in merito alla questione della cosidetta ”laicità”,sul fatto da sorridere nei confronti di chi vuole rispettare o teme di offendere per cui neanche il termine santo bisogna pronunciare: non so se fa ridere o piangere ! Ma la vogliamo smettere di evitare di far presepi di temere tutto ciò che in pubblico possa offendere se legato ad una forma di religiosità.Dov’è allora il rispetto per i credenti? Per le tradizioni di una terra da sempre legata alle sue forme culturali anche religiose.Se poi facessimo riferimento alle culture islamiche vorrei sapere cosa significhi reciprocità nel rispetto per quei paesi.Chi conosce un poco il modo di agire nei confronti dei non credenti islamici in quelle terre ha idee molto chiare.Ovviamente questi principi valgono in maniera generale per tutti i paesi.

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