Macron in visita a Roma, ripartono le relazioni tra Francia e Italia importanti per la Corsica

L’amicizia tra Italia e Francia “è indistruttibile, qualche volta non siamo d’accordo, si litiga, ma poi ci si ritrova sempre”, ha detto ieri il presidente della repubblica al termine della prima parte dell’incontro a Roma, seguito da una cena, con il primo ministro italiano. “Tra pochi giorni” si incontreranno anche i ministri degli Esteri francese e italiano, Le Drian e Di Maio.

Dopo il colloquio al Quirinale con Sergio Mattarella, “garante della relazione bilaterale nell’ultima, difficile fase” sottolineano all’Eliseo, l’incontro con Conte sembra aver segnato la fine della crisi diplomatica degli ultimi quattordici mesi e rilanciare subito la collaborazione sui tanti dossier aperti, dall’immigrazione alla Libia alle questioni economiche.

Macron punta su Conte per far avanzare molti dossier in Europa. Parigi e Roma hanno interessi convergenti affinché ci siano nuove politiche espansive e possono contare su due commissari nei posti chiave: Paolo Gentiloni agli affari economici e Sylvie Goulard al mercato interno e Difesa. Sul tavolo dei due leader si è discusso anche di alleanze industriali. L’acquisto dei cantieri navali Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri è stata bloccata dall’autorità europea per la Concorrenza ma c’è ottimismo che l’operazione venga sbloccata con la nuova Commissione. Ed è probabile che Macron e Conte abbiano parlato anche di altre possibili alleanze industriali, a cominciare da quella per ora naufragata tra Fiat e Renualt.

Sulla Libia la pace italo-francese dovrebbe permettere di spingere per una mediazione tra le fazioni ribelli, nonstante ci sia un’antica rivalità tra la Francia che a lungo a sostenuto il generale Haftar e l’Italia vicina al governo di Tripoli. Conte ha ricevuto il premier Serraj e ha promesso di discutere di come trovare una soluzione politica in Libia con Macron. Nel menù della cena c’era anche affrontare anche la Tav, la linea dei Treni ad Alta Velocità, altro punto di tensione tra le due capitali negli ultimi mesi.

Il capitolo più spinoso resta quello dell’immigrazione. Macron e Conte vogliono passare dall’emergenza sbarchi a un meccanismo “stabile e duraturo” sulla gestione dei migranti soccorsi nel Mediterraneo.

Le relazioni italo-francesi sono sicuramente un contesto vitale per una Corsica che, come Corsica Oggi auspica, possa trovare, anche in seno alla Repubblica, una sua identità mediterranea e un riavvicinamento all’area culturale italiana e italofona che ne ha segnato secoli di storia. Buone relazioni tra i due Paesi sono dunque importanti, e possono rappresentare un’opportunità per l’isola.

Ricordiamo che un anno fa il consigliere autonomista Vanni aveva presentato all’Assemblea di Corsica una mozione che chiedeva di menzionare la Corsica nel futuro trattato d’amicizia italo-francese noto come Trattato del Quirinale, con queste motivazioni:

  • La Corsica è situata nell’aerea tirrenica.
  • Essa è stata sotto dominio dei romani, pisani, Santa Sede e genovese e ha avuto stretti legami con le città-stato italiane.
  • La lingua corsa è una lingua romanza dell’area italica.
  • L’Italia moderna è una Paese fondatore dell’Unione Europea, l’ottava potenza economica mondiale e lo sviluppo degli scambi commerciali riguarda anche la Corsica.

I lavori sul trattato si interruppero a causa del deteriorarsi delle relazioni dei due Paesi, che arrivò al richiamo dell’ambasciatore francese, fatto che non accadeva dallo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1940. Alcuni mesi dopo, la Francia firmò invece un trattato simile con la Germania, in cui si parlava esplicitamente di progetti sul bilinguismo nelle regioni di frontiera.

Staremo a vedere. La nostra speranza è che si possa arrivare, coi giusti tempi, a degli accordi che valorizzino il ruolo della Corsica come regione con una propria cultura autoctona e come ponte tra le grandi tradizioni francese e italiana. Un ruolo che potrebbe portare vantaggi in campo culturale, turistico ed economico.

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