«Come europei, nei paesi vicini, come popoli amici, con l’Italia dobbiamo continuare tutto il lavoro iniziato». Così il presidente francese Emmanuel Macron su Twitter per raccontare l’incontro avvenuto ieri 23 ottobre con la nuova premier italiana Giorgia Meloni. In visita a Roma Macron ha incontrato a fine giornata la presidente del Consiglio: «Riuscire insieme, con dialogo e ambizione, lo dobbiamo ai nostri giovani e ai nostri popoli. Il nostro primo incontro a Roma, Giorgia Meloni, va in questa direzione», ha scritto allegando al post una foto dell’incontro. A commentare l’incontro anche una nota di Palazzo Chigi che ha definito quello avvenuto tra Meloni e Macron come «un cordiale e proficuo confronto». La conversazione tra i due è durata oltre un’ora. La nota fa anche sapere che «nel corso del colloquio, seppur informale, sono stati discussi tutti i principiali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori».
Noi abbiamo un motivo in più per guardare a questo incontro e a quelli futuri. Tra Italia e Francia esiste da quasi un anno un importante patto di amicizia e collaborazione, il Trattato del Quirinale, che parla anche di cooperazione transfrontaliera e bilinguismo. Ma non vi è traccia della Corsica, che pure è un ponte fisico e culturale tra i due Paesi. Non aveva mancato di sottolinearlo poco tempo fa un deputato Nazionalista all’Assemblea nazionale.
Il Trattato, insieme al quadro europeo con le sue euroregioni e i programmi interegg, costituisce un ambiente ideale per ricostruire i rapporti e i profondi legami tra isola e Penisola. Qualcuno dice anche per aprire la strada a un futuro trilinguismo corso-francese-italiano.
Speriamo che i rapporti tra il Paese cui apparteniamo e l’Italia si intensifichino e si facciano proficui per tutti. Corsi inclusi.