L’STC ha iniziato uno sciopero all’ospedale di Bastia, sostenuto dalla direzione dello stabilimento

By Redazione Mag 10, 2023

Il sindacato chiede risposte da Parigi in merito al progetto di un nuovo ospedale a Bastia, ma è anche preoccupato per il debito dei fornitori dello stabilimento, che ammonta a 50 milioni di euro. Il SRC, in accordo con la direzione, ha fatto in modo che il movimento non disturbasse l’accesso ai suoni.

Sindacato, personale e direzione, tutti insieme davanti allo stesso striscione. È uno sciopero di tipo insolito quello che si sta svolgendo all’ospedale di Bastia da questa mattina.

La scorsa settimana, il CST ha presentato un preavviso di sciopero illimitato, motivato da due punti principali.

Il primo è la discrezionalità della commissione nazionale per gli investimenti sanitari, che ha visitato la Corsica all’inizio del 2022. Quest’ultimo avrebbe dovuto rendere note le sue conclusioni lo scorso novembre, prima di rinviare la comunicazione a marzo, poi ad aprile. “E oggi, all’inizio di maggio, non abbiamo ancora una risposta. Sembrerebbe, visti gli ultimi scambi tra il ministero e il deputato Castellani, che dovremo aspettare fino al prossimo settembre”, spiega Stéphane Gherardi, segretario del CST dell’Ospedale di Bastia.

Il progetto del nuovo ospedale è difeso da tutti

Christophe Arnould, direttore

Il problema è che questo parere del comitato nazionale è molto importante per un eventuale via libera al progetto del nuovo ospedale di Bastia. Al CST siamo consapevoli che si tratta di un grande progetto, ma vogliamo essere vigili: “Ovviamente, sulla questione della ricostruzione dell’ospedale, non ci aspettiamo un sì né oggi né domani. E la revoca dell’avviso non è subordinata a questo. Ma vogliamo un incontro con il Ministero. E il direttore dell’ARS si è impegnato a ottenerlo per noi.

Il secondo punto è il debito con i fornitori in cui si trova l’ospedale. “Ammonta a 50 milioni”, sottolinea Stéphane Gherardi. “E 11 milioni di questi sono dovuti a fornitori locali. Il pagamento di questo debito deve essere una priorità. 11 milioni di euro dovrebbero essere reintegrati nell’economia corsa, ma non è così“.

Christophe Arnould, direttore dell’ospedale di Bastia, parla con il personale in sciopero a pochi metri di distanza, davanti all’edificio amministrativo. “Comprendiamo il movimento. Le due richieste espresse evocano temi che pesano sul personale. Il progetto del nuovo ospedale è difeso da tutti e cercherò di sostenere al meglio il dossier con il Ministero della Salute. Per quanto riguarda il debito, l’ARS sta sostenendo la direzione, in modo da riuscire a pagare i fornitori.

Non si conosce il numero degli scioperanti dell’ospedale di Bastia. Ma, dice il direttore, “non c’è alcun impatto sull’assistenza agli utenti. Questo è stato concordato con il sindacato, che ringrazio per la responsabilità che sta dimostrando oggi”.

Al Falconaja parlano con una sola voce. Resta ora da vedere se questo permetterà loro di essere ascoltati a Parigi.

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