Il discorso tenuto in lingua corsa lo scorso 17 dicembre dal neo-presidente dell’Assemblea di Corsica, Jean-Guy Talamoni, ha avuto un’eco enorme in tutta l’isola, nel continente francese e anche in Sardegna e sulla Penisola.
La lingua corsa usata per la prima volta per un discorso istituzionale di tale importanza, l’insediamento della nuova CTC. Un significato politico forte, e anche un segno chiaro di voler concretizzare, dopo decenni di dibattiti e tentativi, l’uso del còrso nelle istituzioni. Di voler attuare quel bilinguismo votato dalla precedente Assemblea a maggioranza ma incostituzionale per lo Stato.
E il discorso inaugurale non è un gesto destinato a restare isolato, a quanto pare. Un altro gesto piccolo ma significativo arriva pochi giorni fa dalle reti sociali, dove la presidenza di Talamoni ha creato i suoi profili. Profili il cui nome è rigorosamente in lingua corsa: “Presidenza di l’Assemblea di Corsica” su Facebook, @PresAssemblea su Twitter, presidenza_assemblea su Instagram. Certo, dalla primavera del 2015 era già attivi i profili della “Merria di Bastia”, ma con il cambio di governo alla regione sembra che l’utilizzo del còrso voglia diventare più esteso e più concreto.
Infatti non si tratta solo del nome. Gran parte dei post sono in lingua corsa, accanto ad altri in francese.
Senz’altro un gesto coerente con uno degli obiettivi che da sempre i Nazionalisti hanno fatto propri: far rinascere e dare uno statuto di coufficialità alla lingua corsa. E non c’è sistema più efficace che iniziare a usarla, quanto più possibile. Ed è interessante vedere proprio le istituzioni iniziare a dare l’esempio, concretamente.