Legislative: Torna la sinistra, Macron ai margini e i nazionalisti indeboliti in Corsica

Quali lezioni politiche sono state apprese dalle elezioni legislative? La prima osservazione che si può fare è quella della “vittoria” del Fronte Repubblicano, come ha sottolineato un analista politico.

È proprio la mobilitazione dei partiti repubblicani che ha permesso di non dare la maggioranza all’estrema destra, anche se il partito di Le Pen ha guadagnato una cinquantina di deputati. Pensavamo che il Fronte Repubblicano fosse morto ed era necessario contattare che di fronte a una possibile presa del potere da parte dell’estrema destra, sapesse come mobilitarsi. Va ricordato che era stato lui a permettere l’elezione di Jacques Chirac come Presidente della Repubblica nel 2002 contro Jean-Marie Le Pen e quelle di Emmanuel Macron nel 2017 e nel 2022 contro Marine Le Pen. Le percentuali di prelievo sono più alte da sinistra a destra (60%) che da destra a sinistra (45%). Questa mobilitazione degli elettori ha dato il primo posto al Nuovo Fronte Popolare senza garantire la maggioranza assoluta, ha evitato la rotta del partito di Macron, che tuttavia ha perso un centinaio di deputati, e ha mantenuto il numero di deputati della destra moderata. In effetti, il grande sconfitto è sicuramente Eric Ciotti, il presidente di LR che aveva scommesso su un’alleanza con l’estrema destra assicurando che una sessantina di deputati lo avrebbero seguito, i risultati di domenica gli danno appena quindici rappresentanti eletti, quanto basta per formare un gruppo parlamentare.

Ma queste elezioni legislative confermano la perdita del primato politico di Emmanuel Macron. I risultati delle elezioni europee avevano già segnato la sua sconfitta e le elezioni legislative lo hanno confermato. Macron non è quindi più in grado di avere il controllo sull’iniziativa politica nazionale, ma conserva comunque un vantaggio, data la sua posizione costituzionale, sulla politica europea. Il Nuovo Fronte Popolare dovrebbe normalmente guidare il nuovo governo e tutti i suoi leader hanno detto di voler attuare il programma che hanno deciso insieme. Questo compito può essere difficile in alcune aree che richiedono un voto su una legge. I leader del NFP hanno escluso la possibilità di un governo di coalizione con le altre componenti politiche del centro o della destra e contano su maggioranze che potrebbero essere raggiunte su alcune proposte di legge. In un certo senso, lo stesso scenario della precedente Assemblea Nazionale. Per il momento, Emmanuel Macron ha chiesto al primo ministro dimissionario Gabriel Attal di rimanere in carica “fino a quando la polvere non si sarà calmata”, secondo il suo entourage. Quanto tempo? La Costituzione non specifica nulla su una situazione del genere. Per il momento, i mercati non sono troppo nervosi e il CAC 40 era in rialzo lunedì mattina, il mercato azionario ha reagito piuttosto bene alla possibilità di un governo di sinistra.

Il rischio di una presa di potere da parte dell’estrema destra è stato escluso? Non possiamo dirlo con certezza. Il RN ha tuttavia una forza elettorale significativa e le principali elezioni in Francia rimangono le elezioni presidenziali, che possono aprire la porta a una presa totale del potere. Si svolgerà nel 2027 e fino ad allora i partiti, e in particolare l’NFP, avranno interesse a deludere l’elettorato popolare che da tempo fornisce voti all’estrema destra. Tuttavia, il nuovo fallimento del partito lepennista potrebbe indebolire il suo slancio. Per decenni, nonostante le vittorie periferiche, non ha raggiunto l’obiettivo supremo, prova di una sorta di incapacità di dividere un fronte repubblicano efficace e di un discorso che il “paese dei diritti umani e delle libertà” ha difficoltà a sentire.

 

In Corsica, il panorama politico non è più dominato dai nazionalisti

Fonte: François-Xavier Ceccoli

Una componente politica ha ripreso forza in Corsica grazie a queste elezioni legislative, ed è la destra. L’isola ha mostrato la sua preferenza per l’estrema destra nelle elezioni nazionali. È stato il caso delle elezioni presidenziali del 2022 (58% per Le Pen), delle ultime elezioni europee (oltre il 50% per l’estrema destra) e del primo turno delle elezioni legislative. Tuttavia, queste elezioni, con la vittoria di un candidato di destra nella circoscrizione di Corte-Balagna, che ha battuto il deputato nazionalista uscente vicino al presidente Simeoni al 2° turno, dà a questa componente politica un nuovo soffio che era un po’ svanito da quando i nazionalisti sono saliti al potere nella regione. La destra, che si era assicurata la sua presenza nell’assemblea corsa (a differenza della sinistra) durante le elezioni territoriali del 2021, potrebbe avere qualche speranza di tornare agli affari regionali con il risultato di domenica scorsa.

Oggi l’equilibrio tra parlamentari di destra e nazionalisti è parità, due deputati e due senatori. Se tre dei quattro deputati uscenti sono stati rieletti al secondo turno delle elezioni legislative contro candidati di estrema destra, devono il loro successo in gran parte al Fronte Repubblicano a cui avevano lanciato appelli durante la campagna elettorale, ricordando addirittura (i nazionalisti) lo spirito della resistenza del 1943. Va notato, tuttavia, che gli eletti nazionalisti hanno sempre prestato particolare attenzione a cancellare i simboli repubblicani: niente sciarpe tricolori indossate da deputati e sindaci nazionalisti durante le cerimonie ufficiali, niente strisce tricolori sulle corone deposte ai monumenti ai caduti durante le commemorazioni e, secondo le testimonianze, nell’ufficio del Presidente del Consiglio Esecutivo solo due bandiere decorano la stanza, Corso ed europeo. In alcuni municipi, il busto di Pasquale Paoli è evidenziato in relazione a quello di Marianne. Il repubblicanesimo degli eletti nazionalisti sarebbe quindi puramente circostanziale? La domanda può essere posta.

Nonostante la vittoria di due candidati, i nazionalisti sono usciti indeboliti da queste elezioni legislative, il cui primo turno ha confermato la principale forza elettorale dell’estrema destra sull’isola. Bisognerà tenerne conto e rispondere alle reali preoccupazioni dei corsi che hanno squalificato l’autonomia attraverso le urne.

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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