Come abbiamo scritto in un precedente articolo, Sua Santità Papa Francesco verrà in Corsica il 15 dicembre. La sua visita non è stata ancora ufficializzata dalle autorità religiose e civili, ma l’arrivo ad Ajaccio del nunzio apostolico e di una delegazione dei servizi di sicurezza del pontefice alla fine della settimana fa pensare a un arrivo più che probabile.
Tuttavia, il suo stato di salute potrebbe all’ultimo minuto essere motivo di annullamento della visita, come è avvenuto per la COP 28 di Dubai nel novembre 2023. Sé verrà, il Papa arriverà all’aeroporto d’Ajaccio alle 9, e partirà verso le 17.30 per Roma. Il volo dura 40 minuti. Non sappiamo al momento della sua partenza sé, secondo il protocollo, prenderà in prestito un aereo del paese che lo accoglie in questo caso Air France o la compagnia regionale Air Corsica. Ma la domanda che sorge spontanea è quella del vero motivo della visita del Papa in Corsica.
I vaticanisti, come Constance Colonna-Cesari (Corse-Matin, 16/11) sottolineano il colloquio organizzato ad Ajaccio sulla pietà religiosa nel Mediterraneo. Si dice che il papa argentino sia sensibile agli eventi e alle tradizioni popolari all’interno della Chiesa. La sua identità latino-americana lo avvicinerebbe a un’espressione religiosa come il Mediterraneo sa perpetuarne l’uso. In 20 anni, la Corsica ha vissuto una vera e propria resurrezione delle sue confraternite. Un centinaio o poco più che mettono insieme più di 3000 confratelli. Ma l’espressione religiosa popolare è talvolta portatrice di una sorta di teatralità nel Mediterraneo che tende a relegare in secondo piano l’aspetto evangelico. Tuttavia, il fervore della gente di Ajaccio per la Madunuccia, della gente di Bastia per San Giuseppe e Sant’Antonio, quello di tutta la Corsica per la Madonna di Lavasina o la Santa di Niolu sono la prova del profondo sentimento che la Corsica cristiana perpetua. Essa non impedisce neppure a molti di coloro che difendono queste tradizioni religiose popolari e l’identità cristiana di essere lontani dal mettere in pratica uno spirito evangelico, soprattutto nei confronti dei migranti. Il Papa non manca di sottolineare l’obbligo del cristiano di accogliere l’altro e lo straniero. Vedremo cosa dirà nel suo discorso conclusivo sulla pietà popolare nel Mediterraneo. Di Mediterraneo religioso aveva già parlato quando era venuto a Marsiglia nel 2023 per concludere una conferenza sui temi “delle questioni e le chiese nel Mediterraneo”.
Papa Francesco ha già fatto conoscere i suoi sentimenti, il suo impegno pastorale nel Mediterraneo, durante le sue visite a Lesbo, Malta, Cipro, Sicilia e Sardegna. Siamo quindi in attesa di ciò che dirà sul Mediterraneo dalla Corsica, o sulla Corsica nel contesto religioso mediterraneo. La Corsica ha due cardinali: il vescovo Mamberti, originario del paese e che occupa alte cariche in Vaticano, e il titolare della diocesi. Questa particolarità lo rende un punto strategico non solo per i rapporti tra Roma e la Corsica, che si rafforzano, ma anche per il prossimo conclave perché i due cardinali sono elettori, e il vescovo Mamberti è appena stato nominato Protodiacono, è lui che annuncerà l’elezione del nuovo papa (a meno che non venga eletto lui stesso). Si può allora pensare che l’ottantasettenne Sommo Pontefice, di salute fragile, stia preparando “la maggioranza” del prossimo conclave. Nominerà anche nuovi cardinali il 7 e l’8 dicembre e coloro che saranno elettori probabilmente condivideranno la sua visione pastorale. Quindi, in questa prospettiva, rafforza in qualche modo le posizioni dei due cardinali da lui creati, uno nel 2015 Mons. Mamberti (che farà parte del viaggio in Corsica), e l’altro nel 2023 Mons. Bustillo? Possiamo porre la domanda. Probabilmente i due daranno insieme l’annuncio ufficiale della visita del Papa. In questo caso, il messaggio indirizzato sarà più ad uso interno (alla curia in particolare e agli oppositori conservatori di Francesco). Ma questo Papa riformatore che rompe i codici tradizionali della Santa Sede (le misure dell’ultimo Sinodo annunciano cambiamenti radicali), porta con sé, come pastore, una parola universale ovunque venga pronunciata.
–
Petru Luigi Alessandri
Immagine di copertina: Korea.net / Servizio di cultura e informazione coreana (Jeon Han)
Petru Luigi Alessandri
Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.