Dall’aggressione di Yvan Colonna all’annuncio della sua morte in principio di settimana, la Corsica è stata al centro dei dibattiti in Francia. Ci sono quelli che non capiscono la rivolta del popolo, gli altri come nel Paese Basco che sostengono le richieste dei còrsi; poi, in Bretagna, ci sono gli indipendentisti che, inspirati dall’insurrezione còrsa, riemergono dopo lunghissimi anni di silenzio.
E’ poco dire che il governo francese non aspettava una rivolta così massiva in Corsica. Una richiesta arrivata da un popolo che forse si pensava un po’ “stanco” (per non dire controllato) dopo decenni di lotta, e che arriva finalmente a fare uscire alcune parole da bocche finora saldamente chiuse. Tuttavia, è una situazione che sembra comunque meno sorprendente che l’annuncio fatto un paio di giorni fa dal movimento indipendentista di Bretagna. Ispirato dalla rivolta còrsa, il gruppo FLB-ARB (Fronte di Liberazione della Bretagna – Armata Rivoluzionaria Bretone) chiede “l’autonomia o l’indipendenza” della regione.
Creato nel 1963, il FLB ha lottato durante decenni per la riconoscenza e l’indipendenza della Bretagna. Responsabile di molte azioni clandestine, il gruppo ha tenuto un profilo basso dal 2000 e quell’attentato del Mac Donald di Quévert che era costato la vita a un dipendente. Ora, vedendo che “il popolo còrso è solamente ascoltato dal governo in seguito di azioni violenti”, gli indipendenti bretoni si rimettono in piedi.
Il FLB-ARB chiede al governo francese due referendum. Uno sull’unificazione della Bretagna con la Loira Atlantica, poi un secondo sull’autonomia o l’indipendenza. “Questi referendum dovranno essere organizzati prima del 31 dicembre 2022, o l’ARB entrerà in azione”, minaccia il gruppo clandestino.
Sarà ascoltato l’appello degli indipendentisti bretoni? Per loro non c’è dubbio sulla fondatezza della loro richiesta. Il FLB-ARB ricorda che la Bretagna è una terra in grado di autogestirsi, sia in termini economici, che politici e culturali.
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Fonte: Corse-Matin
Guillaume Bereni
Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.