La prefetta Josiane Chevalier lascia la Corsica e viene sostituita dal prefetto della Martinica

Nella culla dell’origine del suo creatore, Napoleone, si potrebbe pensare che il prefetto, il più alto rappresentante dello Stato nei dipartimenti e nelle regioni, non possa stare in un posto migliore che in Corsica. Eppure alcuni sono lasciano presto l’incarico. 
Nominata il 22 maggio 2018, Josiane Chevalier succede a Bernard Schmeltz, concordando per la prima volta al femminile il titolo di prefetto nella nostra regione. Il suo mandato di un anno e otto mesi è vicino alla media nazionale e regionale di due anni. Ventiseiesima funzionaria dell’isola dal 1975, la signora Chevalier non va in pensione, anche se l’argomento è di attualità, ma lascia la Corsica per la prefettura della regione del Grand-Est
Arrivata dopo la vittoria dei nazionalisti alle elezioni territoriali del dicembre 2017, assicura che ed « È essenziale che il binomio collettività-stato funzioni in modo armonioso »*. Infatti, il particolarismo corso, delega alla Collettività maggiori poteri di decisione. La divisione del potere esecutivo con il Presidente, con idee opposte, può spiegare un rapporto definito « conflittuale » da Gilles Simeoni. Ha sporto una denuncia penale personale contro quest’ultimo nell’ambito delle delegazioni del servizio pubblico per la rete ad altissima velocità, ma sarà respinta. Un punto di vista confermato dal presidente Talamoni che evoca « una prefetta molta politica che ha occupato molto spazio »*. Una posizione a volte voluta  dai rappresentanti politici, come dimostra l’invito della signora Chevalier nell’emiciclo della Collettività per l’esercizio, certo obbligatorio, del bilancio annuale delle azioni dello Stato in Corsica. 
La prefetta Chevalier non ha esitato a utilizzare il controllo di legalità per bloccare molti atti dell’Assemblea di Corsica. Ad esempio, la richiesta dello scorso novembre di modificare la decisione della Collettività territoriale di trasformare l’asilo nido Laetitia ad Ajaccio in una scuola bilingue. 
La prefetta è intervenuti su molti argomenti, eccone alcuni:
 
La politica di conservazione della costa. La sua azione comprende il controllo delle autorizzazioni di occupazione temporanea del dominio pubblico (AOT). Modifica con le sue decisioni l’estetica delle nostre spiagge rifiutando 70 richieste di AOT in Corsica del Sud
Si possono poi evocare, le perturbazioni agricoli di fronte alle misure adottate per ridurre le presunte frodi agli aiuti agricoli europei e per rafforzare il controllo della PAC.
Sul dossier mafia, parola che la prefetta « non vuole usare »*, sarà criticata dai collettivi antimafia che mettono in luce l’azione o l’inazione dello Stato in materia di giustizia nella regione e la posizione o piuttosto la mancanza di posizione della prefetta su questo tema.  
Infine, l’ultimo caso riguarda la crisi dei rifiuti. Chiede al Presidente dell’Esecutivo di proporre rapidamente una soluzione per trovare un nuovo sito per la sepoltura dei rifiuti.
Una prefetta molta presente come confermano i giornalisti di France Bleu RCFM che la descrivano come una donna « ultra-comunicativa e che occupa il campo quotidianamente, per rivangare a volte i temi più delicati. 
Alla fine del mese, lascerà il Palais Lantivy a Franck Robine, consueto delle prefetture insulare perché è attualmente in servizio in Martinica. Prenderà le sue nuove funzioni all’inizio del prossimo mese, lasciando un’isola (lontana) per un’altra.

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