La miniera di amianto di Canari, sulla costa occidentale di Capo Corso, sta entrando in una nuova fase della sua storia. Sfruttata tra il 1948 e il 1965, questa ex fabbrica, un tempo simbolo dell’industria europea dell’amianto, è diventata negli anni un sito pericoloso a causa dell’instabilità degli edifici e della presenza di fibre di amianto. Dopo decenni di abbandono, i lavori di demolizione inizieranno nell’ottobre 2025, segnando un importante passo avanti in termini di salute e sicurezza ambientale.
Il programma dei lavori prevede una prima fase dedicata ai test su due edifici secondari, tra cui i locali elettrici e i frantoi. Questi test, previsti per ottobre 2025, convalideranno i protocolli di protezione contro la dispersione delle fibre di amianto. Una volta che questi test saranno conclusi, la demolizione dell’edificio principale, situato immediatamente accanto alla strada dipartimentale RD80, inizierà all’inizio del 2026. Tutte le operazioni dovrebbero essere completate entro giugno 2026.
Il progetto, dal costo stimato di 6,9 milioni di euro, rappresenta una sfida unica in Europa. Richiede misure rigorose per evitare qualsiasi contaminazione, comprese regolari indagini ambientali. La complessa topografia del sito, arroccato su scogliere a picco sul Mediterraneo, aggiunge un’ulteriore difficoltà. Allo stesso tempo, la sicurezza dei residenti locali rimane una priorità, con un sistema di traffico alternato sulla RD80 per tutta la durata dei lavori.
Nonostante i vincoli, la riabilitazione di questo sito emblematico include una dimensione commemorativa. Mentre alcuni residenti locali vorrebbero trasformare il sito in uno spazio espositivo per raccontare la storia della miniera e degli operai che vi hanno lavorato in condizioni pericolose, le autorità locali stanno attualmente dando la priorità alla sicurezza. Tuttavia, alla fine del progetto si potrebbe prevedere un monumento commemorativo, per rendere omaggio ai lavoratori e conservare la memoria di questo patrimonio industriale.
–
Fonte : Ici RCFM