Giovedì l’Assemblea di Corsica (CTC) ha approvato quasi all’unanimità una risoluzione inattesa. Tutto, con l’eccezione della Sinistra repubblicana, hanno chiesto al Governo di Parigi un dialogo vero per un’uscita globale dalla crisi,inclusa la questione dell’amnistia ai prigionieri politici.
Indiscutibilmente un bel colpo politico messo a segno dal presidente dell’esecutivo Paul Giacobbi. Una dichiarazione al Presidente Hollande e al Governo, letta in apertura e che l’Assemble approverà poi in forma di risoluzione, si fa appello all’apertura di “un dialogo democrativo aperto, senza tabù”. Questa dichiarazione fa seguito all’incontro della scorsa settimna con la ministra della giustizia, la quale, pur fimostrando buona volontà nel voler affrontare la questione del riavvicinamento dei prigionieri e dell’amnistia, ha buttato la palla nel campo presidenziale, chiedendo un mandato preciso ad agire in tal senso.
Tutti i gruppi accettano di discutere questo testo, in seno alla Commissione per le competenze legislative e regolamentari presieduta da Pierre Chaubon. La discussione di due ore e mezza porta all’approvazione di un testo “di compromesso”, adottata da tutti tranne che da Gauche Républicaine.
Prendendo atto delle delibere della CTC a carattere maggioritario, e dalla deposizione della armi da parte dell’FLNC, la dichiarazione vuole trasformare questa situazione in una pace duratura, creando le condizione per nuovo sviluppo economico, sociale, culturale. Si creerebbero le condizione per una vera democratizzazione della vita politica dell’isola. Si chiede quindi al governo di avviare in tempi utili e certi una discussione vera su questi argomenti.