La Corsica in quest’anno celebra il tricentenario della nascita di Pasquale Paoli. Sono previsti vari eventi, convegni, rievocazioni storiche, numerosi articoli e libri che sono stati pubblicati in particolare nel corso dell’ultimo triennio. Quello che i corsi soprannominavano “U babbu di a Patria” e che occupa un posto importante nella storia della Corsica, è stato praticamente dimenticato per decenni.
Fu solo nel periodo del «riacquistu» degli anni ’70 e dell’apertura dell’Università, che porta il suo nome a Corte, che entrò a pieno titolo nella storia dell’isola. In precedenza, la “presenza” di Paoli era attestata da qualche strada e qualche piazza delle nostre città, o da qualche pagina dei libri di storia della Corsica. La scuola era silenziosa, o quasi. Solo Napoleone reggeva la testa, apparendo come una figura centrale nella storia nazionale e insulare. Il sistema educativo francese, erede della rivoluzione e del radicalismo repubblicano, ha sempre privilegiato la storia nazionale a scapito della periferica e dei suoi personaggi. Il periodo del riacquistu, dell’università e del decentramento hanno ristabilito un equilibrio e invertito la tendenza dell’istruzione scolastica, che ora dà maggiore importanza alle narrazioni storiche dei territori. Usciva anche la letteratura e i libri sulla storia della Corsica, come “La nuova storia della Corsica” di Jacques Gregorj pubblicato nel 1967 da Martineau, si interrompevano con un racconto epico e romantico dominato in particolare dal libro del benedettino DOM Jean Baptiste Gaï (originario di Sari-Solenzara), “La tragica storia dei corsi” pubblicato nel 1946.
Gli anni ’70 segnano l’inizio di molte produzioni, in particolare opere scritte da storici dell’Università di Corsica, tesi di dottorato, articoli che danno una visione più realistica, analitica e critica della storia della Corsica e del suo personaggio centrale Pasquale Paoli. L’emergere del movimento nazionalista ha fatto di Pasquale Paoli un simbolo, un’immagine centrale del suo discorso politico, non esitando a volte a distorcere la verità storica per una costruzione ideologica al servizio della sua causa. La sua analisi della costituzione paolista è uno degli esempi. Ma i nazionalisti, magnificando Paoli, hanno contribuito alla sua riabilitazione. Entrato nella storia moderna, Paoli si confronterà, come tutti i grandi uomini, con la dialettica degli storici, con un’analisi critica della sua politica, delle sue scelte, del suo agire. L’eroe intoccabile vede così il suo piedistallo scontrarsi con i dibattiti intellettuali, che tuttavia favoriscono una dimensione storica più universalista. Infatti, questo “Rinascimento” farà conoscere meglio il figlio di Morosaglia nato nella frazione di La Stretta il 6 aprile 1725 e di nome Filippo Antonio Pasquale de’Paoli. Questo erede di una famiglia di “Sgiò” (importante) è diventato il tedoforo della libertà per un piccolo popolo oppresso per quattro secoli dalla potente repubblica marinara genovese.
“Di luci e ombre”
Ma colui che internazionalizzerà la figura di Paoli nel Settecento fu sicuramente lo scozzese James Boswell con il successo del suo libro “Un resoconto della Corsica. Il diario del viaggio in quell’isola; e le memorie di Pascal Paoli” (An account of Corsica. The journal of a tour to that Island; and memoirs of Pasquale Paoli). Una storia al presente di questo aristocratico che segue Paoli, lo incontra e assiste a molte delle sue azioni. Oggi, il libro più controverso, o almeno il più dibattuto, è quello dello storico Ange Rovere pubblicato nel 2024 da “Classiques Garnier”: “Pascal Paoli de lumières et d’ombres”. Nella sua prefazione, il professor Beaurepaire dell’Università della Costa Azzurra scrive che “con il suo Paoli, Ange Rovere porta una nuova pietra alla sua riscrittura della storia della Corsica e dei corsi tra l’Illuminismo e le rivoluzioni… Un libro denso, ricco, in cui dispiega tutto il suo talento senza mai nascondere le sue convinzioni e i suoi dissapori con i suoi predecessori o contemporanei. È il segno delle opere simbolo che non suscitano un tiepido consenso. Ovviamente, questo Paoli in versione caleidoscopica milita per una revisione storiografica“.
Ange Rovere ha consultato centinaia di archivi pubblici e privati in Corsica, in terraferma e in Italia. Perché fu in Italia, a Napoli, dove visse in esilio con il padre, che Pasquale Paoli “divenne adulto e forgiò quello che lui stesso chiamava il suo Grande Disegno, liberare la Corsica dalla dominazione genovese e costruire uno Stato indipendente. Questo grande piano fu completato nel 1769 di fronte alla forza degli eserciti del re Luigi XV di Francia. Colui che nella più pura tradizione italiana ha ricevuto il titolo di “Padre della Patria” va di nuovo in esilio, ma in Inghilterra a Londra”. Ange Rovere descrive, spiega e colloca le lotte e le scelte politiche di Paoli nei loro contesti. “Una leggenda aurea e una leggenda nera” portata avanti dagli stessi protagonisti come Buttafoco e Buonarroti. Gli ideali della rivoluzione del 1789, che condivideva, lo fecero rivivere in Corsica dove ricoprì alte cariche in nome del Direttorio. Ma questo idillio ebbe vita breve, Paoli ruppe con i rivoluzionari nel 1793 e scelse gli inglesi per un regno anglo-corso di breve durata. Ange Rovere descrive in dettaglio le tappe della sua vita privata e pubblica e colloca questo eroe in un contesto di classe in cui appare più conservatore che progressista. Ma la figura di Paoli resta, in questo Settecento dell’Illuminismo, una figura emancipatrice per una Corsica a cui dedicò la sua intelligenza e la sua energia. E la Rivoluzione francese completò questa emancipazione integrando l’isola nell’impero francese con il decreto della Convenzione del 1789 che diede ai corsi gli stessi diritti di tutti gli altri francesi.
Paoli Signore della Guerra o “Cittadino del Cielo”? come scrive il professor Francis Pallenti nel suo libro «Pascal Paoli lezione da un cittadino del cielo». L’autore preferisce un Paoli che offre al popolo corso libri e la sua prima università, piuttosto che le armi. In questo tricentenario della sua nascita, ricordiamo il “cittadino del cielo” che è portatore d’eternità.
Petruluigi Alessandri
Petru Luigi Alessandri
Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.