Jean-Jacques Panunzi, senatore della Corsica del Sud: “Sono contrario al riconoscimento del popolo corso”

Fonte: Senat.fr

Senatore della Corsica del Sud dal 2014, Jean-Jacques Panunzi si scaglia regolarmente contro il desiderio di autonomia della Corsica e il riconoscimento della sua specificità, cavalli di battaglia della maggioranza eletta all’Assemblea regionale. All’inizio del 2025, l’uomo che qualche mese fa aveva dichiarato che “l’autonomia è l’anticamera dell’indipendenza“, ha ribadito la sua volontà di fare da baluardo contro i progetti nazionalisti che considera “pericolosi“.

Ospite del programma PuliticaMente su radio RFCM, il senatore Panunzi è stato interrogato per i primi minuti sulla “questione Corsa”. Il progetto di autonomia, frutto di un lavoro di due anni portato avanti congiuntamente dagli eletti della Corsica e dallo Stato attraverso l’allora ministro dell’Interno Gérald Darmanin, appare ora in una posizione di debolezza. Lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, seguito dalla censura del secondo governo, ha comportato senza sorpresa un rallentamento – se non un arresto – del possibile sviluppo istituzionale della Corsica verso una maggiore autonomia. Il contesto è quindi difficile, ma il Senato dovrebbe comunque affrontare la questione. Una commissione deve presentare a dicembre le sue conclusioni sul progetto costituzionale proposto e si sussurra che il senatore Panunzi possa aver contribuito al ritardo della sua presentazione, con l’obiettivo di danneggiare il progetto. Il senatore ha smentito queste accuse, così come quelle secondo cui il Presidente della Repubblica si sarebbe irritato con lui a causa del ritardo nella presentazione di quel rapporto senatoriale, quando si sono incontrati all’aeroporto di Ajaccio il 15 dicembre, proprio mentre Papa Francesco era in partenza per Roma. Jean-Jacques Panunzi ha formalmente negato qualsiasi pressione da parte del Presidente Macron e ha sottolineato di non essere un membro della commissione che ha lavorato al rapporto. Secondo lui, le conclusioni del Senato sulla questione corsa dovrebbero essere rese pubbliche “tra una decina di giorni“.

Comunque sia, Jean-Jacques Panunzi rimane fedele alle sue convinzioni. Parlando a RCFM, ha ribadito la sua opposizione al progetto proposto dalla maggioranza nazionalista. Il testo costituzionale proposto “morde le linee rosse” stabilite dal Presidente della Repubblica. Si tratta soprattutto dell’idea di riconoscere il popolo corso. “Il popolo è una nazione, non può essere una regione“, ha dichiarato Jean-Jacques Panunzi. A suo avviso, ci sono “francesi di Corsica, francesi di Catalogna o di Bretagna“, ma non un popolo corso. Il secondo punto su cui il senatore non è d’accordo con il testo costituzionale riguarda l’eventuale capacità della Corsica di avere potere legislativo. “Questo è un pericolo“, dice il senatore, che preferisce il “principio di adattamento della legge“.

Infine, Jean-Jacques Panunzi ha parlato della possibilità che il dossier corso possa essere votato al Congresso alla fine del 2025, come previsto dalla precedente ministra della decentralizzazione, Catherine Vautrin. Il rispetto del calendario è possibile, secondo il senatore, ma la maggioranza richiesta per approvare il testo, cioè i 3/5 dei deputati e dei senatori chiamati a votare, sarà difficile se non impossibile da raggiungere senza alcuni compromessi sul testo costituzionale proposto.

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

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One thought on “Jean-Jacques Panunzi, senatore della Corsica del Sud: “Sono contrario al riconoscimento del popolo corso””
  1. A leggere certi articoli, non posso fare a meno di pensare che se la Corsica facesse parte dell’Italia l’autonomia l’avrebbe da decenni…come la Sardegna, la Sicilia, la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano.
    Rimango perplesso, ma sicuramente ci sono cose che non conosco per cui mi ritrovo a pensare quanto ho scritto.

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