Irlanda del Nord: dopo il successo dello Sinn Fein anche Belfast potrebbe chiedere l’indipendenza?

Oggi l’annuncio della premier scozzese sull’imminente richiesta a Londra di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia. Pochi giorni fa, lo storico risultato elettorale in Nord Irlanda di Sinn Finn, partito cattolico-repubblicano indipendentista guidato dalla 40enne Michelle O’Neill alla quasi parità con gli avversari del Democratic Unionist Party (Dup), il partito protestante fedele a Londra. I risultati ufficiali delle elezioni anticipate in Irlanda del Nord assegnano infatti 28 seggi al Dup e 27 allo Sinn Fein, con una perdita di nove seggi per il partito dei protestanti unionisti rispetto alle votazioni precedenti. Oltretutto, calcolando anche i seggi dei partiti minori, il blocco nazionalista ovvero indipendentista ha 39 deputati contro i 38 di quello unionista pro-britannico (altri non sono allineati con nessuno dei due fronti). Un sorpasso senza precedenti.

Tra le ragioni del risultato storicamente positivo per lo Sinn Féin c’è la Brexit. Nel referendum britannico del giugno scorso, in Irlanda ha prevalso con il 56 per cento il fronte per restare nell’Unione Europea. Ora molti temono che l’uscita dalla Ue farà risorgere il confine tra le due Irlande e riaccenderà il conflitto. A Dublino come a Belfast, molti chiedono uno status speciale per tutta l’isola che ne preservi l’unità di fatto raggiunta nei vent’anni di processo di pace. Se questo non sarà possibile, lo Sinn Fein intende chiedere un referendum in tutta l’Irlanda, del nord e del sud, britannica e già indipendente, per la riunificazione dell’isola.

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