Il nuovo ponte di Genova ha aperto al traffico

Genova è una città legata alla Corsica da secoli di storia e da un rapporto speciale, fatto di tensione e ribellione ma anche di stima e amore. Un rapporto che stiamo raccontando in un romanzo a puntate che lega la città ligure alla nostra isola.

Per questo non possiamo non dedicare un articolo all’apertura del nuovo Ponte San Giorgio, che a due anni dalla tragedia del crollo del viadotto Morandi, ricuce la Val Polcevera e torna ad unire la città di Genova. Parole di cordoglio e di solidarietà arrivarono nel 2018 dal presidente Macron e anche da politici e semplici cittadini còrsi.

L’inaugurazione è avvenuta il 3 agosto alla presenza delle massime autorità cittadine e nazionali. Assente la gran parte dei parenti delle vittime, che chiedono chiarezza e giustizia sul crollo del viadotto che ha causato l’assurda morte dei loro cari. Ieri, 4 agosto, l’apertura del traffico delle auto che di fatto ha dato vita al nuovo ponte, un ponte che l’architetto Renzo Piano – che l’ha progettato – spera “possa essere amato” dai genovesi. E la popolazione ha salutato il San Giorgio riversandosi in strada con auto e moto per attraversarlo, anche più volte, come a voler salutare un momento simbolo per Genova e per l’Italia. L’opera infatti, nonostante la pandemia, è stata completata in meno di due anni, un tempo record in un Paese dove burocrazia e intoppi spesso lasciano le opere pubbliche incompiute, o richiedono anni per completarle. In questo caso è stato diverso, e forse questa tragedia porterà più attenzione sulla manutenzione e la cura delle infrastrutture e dei beni pubblici.

Un ponte è sempre un simbolo di pace, e in questo caso speriamo anche di rinascita e di buon auspicio per la città e per tutta l’Italia.  Forza!


Foto copertina: società PerGenova via facebook

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