Il FLNC sostiene la gioventù in lotta e mette in guardia il governo

Intorno a un comunicato inviato mercoledì al giornale Corse-Matin, il FLNC (Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica) interviene nei dibatti. Ora che il Ministro dell’interno è attualmente in Corsica per discutere delle modalità di una possibile autonomia, il gruppo clandestino mette in guardia la Francia.

Dopo la grande manifestazione di Bastia domenica scorsa, la contestazione è sempre viva questa settimana. Il popolo còrso non molla. Raduni in Bastia, Ajaccio, Corte o ancora Sartene, occupazione pacifista di stabilimenti pubblici: i manifestanti non vogliano lasciare un centimetro di margine di manovra a Gerald Darmanin, attualmente sull’isola per rappresentare lo Stato nei dibatti con le forze locale. C’è la possibilità di ottenere quella riconoscenza tanta richiesta da anni; quindi, il popolo è deciso a raggiungere suoi obbiettivi.

In tale contesto bollente, l’arrivo di un invitato che non si aspettava aggiunge un po’ più di pressione sulle spalle di Gerald Darmanin. Discreto nella sua comunicazione dal 2014 e sua decisione di fermare la lotta armata, il FLNC ha ricordato con un comunicato stampa che rimane sempre vivo. Pronto ad agire.

Il comunicato saluta Yvan Colonna, sua famiglia, e soprattutto rende omaggio agli giovani còrsi. Sono loro a portare avanti in un modo visibile la contestazione (benché, ovviamente, nei cortei si trovava gente di tutta età, tutti orizzonti) e partecipare attivamente all’ottenimento di una nuova soluzione politica per la Corsica. “Ghjuventu corsa, u Fronte hè à fianc’à tè” dichiara il gruppo clandestino.

Il FLNC fustiga il governo francese che nega le richieste del popolo, nonostante le molteplici vittorie elettorali dei partiti nazionalisti. Mette in guardia il governo di rappresaglia se la rivolta di questa gioventù doveva finire nel dimenticatoio. “Se lo Stato rimane sordo, non può esistere un sacrificio della gioventù senza che la nostra risposta sia proporzionata”, aggiungendo che “gli combatti urbani di oggi saranno quelli della macchia delle notte di domani”.

Il comunicato si chiude con le tradizionali parole “A ragione hè a nostra forza” (FLNC dello 22 di ottobre) e “À populu fattu bisognu à marchjà” (Unione dei combattenti). Il gruppo tornerà ad usare la lotta armata per fare sentire la voce del popolo còrso? Le conclusioni delle negoziazioni in corso con il governo francese saranno senza dubbio un elemento maggiore di risposta.

Fonte: Corse-Matin

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