Nel nostro mondo ipercconnesso si pone la questione dell’influenza di Internet. Oggigiorno l’abbiamo totalmente integrato nel nostro quotidiano. Cioè le generazioni di bambini e giovani odierne nascono e crescono con il web; difatti, è specialmente in quella parte della popolazione che le abitudini legate all’uso di Internet sono più radicate.

Siamo già in contatto con Internet da piccoli, ad un’età in cui ci stiamo ancora sviluppando. Per i genitori moderni rimane difficile controllare tutto ciò che i bambini o adolescenti guardano. Di conseguenza, ogni tanto, magari l’autorità di Internet supera quella dei genitori.

Pensa un po’, c’è un luogo dove hai accesso a tutto ciò che i genitori proibiscono, trovi le risposte a tutte le domande alle quali i genitori non rispondono. Internet è libertà. La libertà di andare dove vuoi, pure se è tutto virtuale, la libertà di esprimerti, la libertà di comunicare e di scoprire… Per di più, se torniamo all’aspetto popolare di internet, non soltanto nel senso che è accessibile a tutti, ma nel senso di “conosciuto”, “celebre”, “famoso”, è un fenomeno di moda. Le reti sociali ne sono l’esempio più evidente. Significa che usare internet, o diverse app, permette di integrarsi nella società. I mass media l’hanno capito, i pubblicitari l’hanno capito, i politici e altri specialisti in comunicazione l’hanno capito… Ma quando hai fra 10 anni e 13 anni o pure 16, hai veramente le armi per sfuggire quelli che avrebbero voglia di alienarti?

Ĕ veramente una questione fondamentale quando si sa ad esempio che le statistiche mostrano che nel 2015 in Francia il 100% dei giovani fra 12 e 17 anni dichiara di usare spesso internet. Un’indagine lanciata da tre ricercatori dall’Università di Malta rivela che solo l’8% dei genitori nel mondo pensa che il web sia un luogo sicuro per i loro bambini.

Come abbiamo detto, i bambini e i giovani sono fra i più colpiti dal fenomeno. Come si usa Internet fra 18 e 24 anni ? L’idea rimane la stessa, forse guardiamo le informazioni date in masse con più maturità. Siamo più coscienti.

Il settore dell’educazione si è dovuto adattare.

In Francia, il “Piano Digitale” lanciato in 2013 dal Ministro dell’educazione francese Vincent Peillon ne è un esempio. Il principio è di dare un insegnamento tutto digitale, proporre degli strumenti pedagogici digitali permettendo pure il contatto genitori-professori e di alleggerire il peso degli zaini, rinforzando le attrezzature informatiche nelle scuole. I tablet sostituiscono i fogli. La prima esperienza in Corsica è stata condotta a Sartène (sud della Corsica). I risultati sono positivi. Oggigiorno 12 scuole medie còrse sono coinvolte. Entro il 2019, tutti gli alunni del secondo anno, terzo anno e quarto anno di Scuola Media (collège) in Corsica dovranno avere integrato il dispositivo.

Per avere più informazioni ho potuto parlare con la Signora Marcangeli, professoressa al liceo Fesch (Aiaccio). La città scolastica Fesch riunisce un liceo e una scuola media, e fa parte delle Scuole Medie corse che che hanno già integrato il Piano Digitale. “Il Piano Digitale mira più particolarmente le scuole medie” precisa la Signora Marcangeli.

Concretamente possiamo notare che :

  • Il Digitale è integrato nelle classe nel quadro di un insegnamento multi-disciplinare.
  • In Corsica c’è una vera politica accademica con la creazione della Delegazione Accademica per il Digitale, di conseguenza la Corsica sta rimediando al suo ritardo.
  • Per di più la CTC finanzia LEIA per tutti gli stabilimenti di secondo grado, e questo è specifico alla Corsica.LEIA permette uno scambio fra i diversi attori della comunità educativa e soprattutto permette uno scambio fra i professori e gli alunni. Offre la possibilità di mettere online dei documenti diversi (video, link internet, testi…) con l’E.N.T. (Espace Numérique de Travail cioè Spazio Digitale di Lavoro).
  • Il provveditorato lavora in collaborazione con la CTC e un insegnante è designato come Referente Digitale in ogni scuola. Il cosiddetto Referente ha una missione pedagogica, consiglia il capo del complesso scolastico nell’ambito della creazione del Piano Digitale nella detta scuola media e deve istituirlo.
  • Rimane difficile integrare tutto in digitale. Malgrado il finanziamento dello Stato e della CTC, gli istituti devono adattarsi alla specificità dell’attuazione di una rete che deve soddisfare diversi profili, però senza personale appositamente formato formate. La CTC mette a disposizione una squadra mobile, ma per ovviare la domanda in crescita e la complessità dei sistemi, la creazione di un corpo specifico di ingegneri in informatica qualificati nella gestione delle reti nell’ambito scolastico sarebbe indispensabile.
  • L’inclusione del digitale dipende pure dal singolo professore. Certi considerano le tecnologie come un accessorio inutile, altri le usano nella preparazione delle loro lezioni, alcuni fanno classe con il videoproiettore… “È un primo passo. Resta da generalizzare un uso vero e proprio dalla parte degli alunni.” spiega Signora Marcangeli.

L’inclusione del digitale nelle scuole permetterebbe una sensibilizzazione dei bambini e adolescenti ad un uso responsabile di Internet ?

Diverse formazioni professionali e diplomi sono pure proposti nei licei o all’Università. Gli studenti dell’Università di Corsica devono ottenere una formazione che s’intitola il C2i. Ha per scopo di validare alcune competenze nel settore del digitale. I professori cercano di sensibilizzare gli studenti a certe cose come la proprietà privata e i diritti di uso di Internet. Ma sarebbe troppo tardi ?

Sull’isola, l’inclusione delle nuove tecnologie nelle scuole medie si contrappone alle piccole scuole (primarie) di paesini a classe unica che esistono ancora. L’apprendimento si fa in un ambiente un po’ protettivo, sono quasi lezioni particolari, diversi livelli si trovano mischiati in una stessa stanza, i più vecchi aiutano i più piccoli. Insomma, l’aspetto umano è la cosa più importante. Magari sarebbe più difficile includere insegnamenti digitali o strumenti moderni in tali classi.

In conclusione, in Corsica, il progresso non si ferma. Pedagogia e digitale si mischiano sempre più. Fra tradizioni e innovazione, l’isola sarebbe all’avanguardia nell’inclusione delle nuove tecnologie nell’educazione.

 

Serena Rosselli

Ha 20 anni, metà italiana e metà còrsa, è cresciuta nell'isola e frequenta il terzo anno all'Università di Corsica. Oltre che innamorata dell'Italia, è appassionata dall'universo anglosassone. E il suo corso di studi le permette di studiare la lingua e la cultura italiana, e quella inglese, con uno sguardo internazionale sul mondo d'oggi. Ha il gusto dell'avventura e degli incontri, e per lei è importante riflettere sull'ambiente che la circonda ed essere sempre fedele alle sue convizioni.

By Serena Rosselli

Ha 20 anni, metà italiana e metà còrsa, è cresciuta nell'isola e frequenta il terzo anno all'Università di Corsica. Oltre che innamorata dell'Italia, è appassionata dall'universo anglosassone. E il suo corso di studi le permette di studiare la lingua e la cultura italiana, e quella inglese, con uno sguardo internazionale sul mondo d'oggi. Ha il gusto dell'avventura e degli incontri, e per lei è importante riflettere sull'ambiente che la circonda ed essere sempre fedele alle sue convizioni.

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