La visita del Santo Padre in Corsica, domenica 15 dicembre 2024, era stata molto attesa da gran parte dei corsi fin dal suo annuncio. Va ricordato che si tratta di una visita di carattere veramente storico, poiché mai prima d’ora un Papa aveva messo piede in terra corsa. Ormai è una cosa fatta. E se in cuor nostro sapevamo che questa giornata sarebbe stata grandiosa, alla fine ha superato tutte le nostre aspettative.
Arrivato all’aeroporto di Ajaccio intorno alle 9.00, Papa Francesco è stato accolto da diversi rappresentanti eletti dell’isola e, come da protocollo, da un rappresentante del governo. Bruno Retailleau, ministro dell’Interno del governo dimissionario, ha sostituito il Capo dello Stato in questo ruolo. A parte le considerazioni politiche, la scelta di Retailleau di accogliere il Santo Padre a nome dello Stato è stata giusta e logica, essendo l’uomo un fervente cattolico. Ma l’aspetto più memorabile dell’arrivo di Francesco è stata la musica tradizionale suonata da uno dei tanti gruppi che hanno accompagnato il Papa per tutta la giornata: non appena arrivato in Corsica, il Santo Padre ha potuto sperimentare una delle tante espressioni dell’identità dell’isola.
Che foste presenti ad Ajaccio o seduti davanti a uno schermo, grazie allo splendido lavoro delle troupe televisive, in particolare quelle di France 3 Corse Via Stella, che hanno trasmesso e commentato l’evento, la visita di Papa Francesco in Corsica è stata un grande momento di emozione. Al di là delle convinzioni personali, non abbiamo potuto fare a meno di ammirare la folla che si è assiepata sul lungomare, nelle strade della città e in ogni casa non appena è sorto il sole. La prima passeggiata del Papa per la città ha mostrato la gente felice e commossa. Da questi primi momenti è emerso uno stato d’animo che avrebbe caratterizzato l’intera giornata: quello della fraternità e della pace, illustrato da persone che hanno mostrato un grande rispetto reciproco affinché tutti potessero godere dell’evento. In nessun momento c’è stato movimento di folla o tensione, ma solo l’immenso orgoglio di vivere questo momento. L’emozione è stata ancora più forte quando il Papa ha benedetto un bambino di pochi mesi, il primo di una lunga lista, e quando ha incontrato Jeanne-Marie, la decana della città. A 108 anni ha ricevuto la benedizione di Francesco,“un momento che non avrei mai sperato di vivere“, ha dichiarata.
Come previsto dal suo programma, Papa Francesco ha partecipato al simposio intitolato “La religiosità popolare nel Mediterraneo”. Il suo discorso era molto atteso e ha elogiato“l’intreccio, senza confusione, del dialogo costante tra il mondo religioso e quello laico“. Il Papa ha dichiarato che“questa è la vostra tradizione, e voi siete un esempio virtuoso in Europa” e ha esortato i giovani a impegnarsi sempre di più nella vita socio-culturale e politica. Ha inoltre invitato“i pastori e i fedeli, i politici e coloro che esercitano responsabilità pubbliche a rimanere sempre vicini alla gente, ascoltando i loro bisogni, comprendendo le loro sofferenze, interpretando le loro speranze, perché ogni autorità cresce solo attraverso la vicinanza“.
Passeggiando per Ajaccio, Francesco è entrato in contatto con migliaia di pellegrini provenienti dalla Corsica e non solo. Numerosi striscioni hanno dato il benvenuto al Papa, mentre altri hanno elogiato la Corsica come “terra cristiana“. Le bandiere della Corsica e del Vaticano erano visibili ovunque. Uno dei momenti salienti è stato quando il Papa si è fermato davanti alla statua della Madunnuccia, che Ajaccio celebra con grande fervore ogni 18 marzo. Qui, come nell’area intorno alla cattedrale, che il Papa ha raggiunto pochi istanti dopo, sono risuonati musica e canti. Orchestre, gruppi vari e un quintetto formato da Patrick Fiori, Francine Massiani, Alizée, Patrick Mondoloni e Jean-Charles Papi si sono esibiti avanti alla Cattedrale. Anche l’ingresso di Papa Francesco nella Cattedrale di Ajaccio, restaurata per l’occasione, è stato uno dei momenti salienti della giornata. Dopo aver ascoltato un gruppo di giovani coristi della città, il Santo Padre ha parlato a lungo, in un italiano calmo e preciso, naturalmente chiaro a tutti grazie all’intercomprensione con il còrso.
Fervore e dignità: queste sono le parole che hanno caratterizzato lo spirito del popolo corso in questa domenica 15 dicembre. Le circa 10.000 persone presenti in Piazza Miot per festeggiare la visita del Papa sono state certamente motivo di orgoglio per chi non ha potuto recarsi ad Ajaccio, ma ha seguito ogni secondo dell’evento. A metà pomeriggio, poco dopo le 15.30, si è svolta la Messa all’aperto al “Casone”. Erano presenti circa 8.000 persone. L’altare a forma di prua, la croce a forma di ancora di nave, il capitello sormontato dalla parola “PACE”: tutti posti ai piedi della statua di Napoleone hanno aggiunto una singolarità all’evento. Poteva essere diversamente? La messa è stata un lungo, bellissimo momento, sospeso nel tempo. I fedeli felici, i giovani scout altrettanto felici, i confratelli accorsi numerosi, i canti dei gruppi (tra cui spiccano la presenza dei Chjami Aghjalesi e la potente voce di Mai Pesce) e quelli del magnifico coro, hanno contribuito a loro modo a rendere questa Messa il momento di comunione atteso. Durante l’omelia in italiano, il Papa ha ancora una volta elogiato l’espressione della fede come avviene in Corsica, e in particolare ha espresso la sua gioia nel vedere così tanti bambini riuniti. “Non ho mai visto tanti bambini come qui […]. Tranne che a Timor Est“, ha dichiarato con un sorriso franco, prima di dichiarare con fervore: “Abbiate dei bambini! Saranno la vostra gioia quando sarete vecchi“.
Quando la messa si è conclusa, ci sono stati due momenti speciali. Il primo è stato l’omaggio reso al Santo Padre dal cardinale Bustillo, vescovo della Corsica. Non si è trattato di un discorso formale, ma di un messaggio di sincerità e profonda gratitudine che il Papa ha onorato alzandosi spontaneamente per ringraziare a sua volta il Cardinale. Nonostante la stanchezza del Papa, che possiamo immaginare fosse intensa in quel momento, per qualche istante è sembrato rinvigorito. L’altro e ultimo momento della Messa è stato il canto del “Dio Vi Salve Regina” da parte di tutti i fedeli presenti. Nient’altro avrebbe potuto concludere così bene questa Messa storica per la Corsica.
Papa Francesco ha concluso la sua giornata incontrando il Presidente della Repubblica all’aeroporto di Ajaccio, alla presenza di Gilles Simeoni, Presidente dell’Esecutivo corso, Laurent Marcangeli, deputato, e Stéphane Sbraggia, sindaco di Ajaccio. Non si sa ancora quale sarà l’esito dei colloqui, ma sembra che i rapporti tra il Santo Padre ed Emmanuel Macron siano stati molto cordiali, nonostante la vistosa assenza del Pontefice la scorsa settimana per la riapertura della Cattedrale di Notre Dame de Paris. Il presidente Macron ha infatti regalato a Papa Francesco un libro che illustra le tappe della ristrutturazione dell’edificio.
Rientrato a Roma con un aereo noleggiato da Air Corsica, Francesco può essere certo che la sua visita è stata un messaggio di speranza e di pace per tutta la Corsica. Ha anche permesso al mondo di vedere ciò che c’è di più profondo in Corsica: la capacità di essere uniti nel rispetto e nella dignità. Di essere un popolo.
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Guillaume Bereni
Alcune immagini e il video di questo articolo ci sono state generosamente inviate dal giornalista Philippe James, che ringraziamo vivamente!
Guillaume Bereni
Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.
Grazie, un racconto emozionante anche per chi lo ha letto, come me, dall’Italia.