Fuocoammare, il docufilm sui migranti girato sull’isola di Lampedusa, nominato agli Oscar

“Fuocoammare”, il film di Gianfranco Rosi dedicato a Lampedusa e alla tragedia dell’esodo dei migranti via Mediterraneo verso l’Europa, arriva al premio più importante dell’anno cinematografico: gli Oscar. Il documentario è stato selezionato nella cinquina della sua categoria insieme a I’m your negro, A life animated, OJ: made in America, 13th.

Dal 20 febbraio scorso, quando la presidente di giuria Meryl Streep lo ha premiato con l’orso d’oro a Berlino, il film di Rosi ha inanellato una serie incredibile di riconoscimenti, l’ultimo dei quali solo due giorni fa a Londra quando si è aggiudicato il 37th Critics Circle film award come miglior documentario, mentre a dicembre aveva vinto l’Efa, l’Oscar europeo sempre all’interno della sua categoria. Il film che il regista, già Leone d’oro a Venezia con Sacro Gra, ha girato in un anno di soggiorno sull’isola siciliana racconta la vita a Lampedusa dal punto di vista dei migranti che ogni giorno sbarcano ma anche degli isolani. Un lavoro nato dall’esperienza diretta di vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre e di chi ci arriva per andare altrove. Protagonisti del film sono stati quindi anche il dottor Pietro Bartolo soprannominato il “medico dei selvataggi” che da 25 anni si occupa di dare assistenza ai migranti che arrivano a Lampedusa e il piccolo Samuele, dodici anni che va a scuola e passa tutto il tempo libero tra giochi di fionda e partite a caccia. Entrambi sono stati ricevuti insieme al regista dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

Ma il vero sponsor per Fuocoammare agli Academy Award è stata l’attrice tre volte Oscar Meryl Streep, che ha presenziato anche ad alcune delle presentazioni americane del film. Soltanto lo scorso ottobre a Roma aveva detto riguardo al film di Rosi: “Sono molto orgogliosa del premio all’unanimità che gli abbiamo attribuito a Berlino. Il film di Rosi è sicuramente qualcosa di unico perché nonostante siano storie che riguardano le  masse di persone, il tema dell’immigrazione ci tocca solo se vediamo l’immagine di un bambino strappato al mare o quella di un ragazzino in ambulanza coperto di polvere. Solo quel tipo di immagini ci dà la sveglia. Rosi è riuscito attraverso i suoi protagonisti, un ragazzo, un dottore, un deejay su questa piccola isola, a lasciare aperta una porta all’orrore e con il suo film ha indicato una strada al pubblico per poterci entrare e anche uscirne. Credo che se i membri dell’Academy lo vedranno, Fuocoammare avrà delle ottime probabilità”.

“In bocca al lupo a Gianfranco Rosi per la sua corsa all’Oscar”, ha scritto in una nota il Ministro italiano dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. “Un ulteriore, importante riconoscimento per un film che racconta con poesia e con crudezza storie universali e di grande attualità. L’Italia – si legge nella nota – è orgogliosa di essere rappresentata sulla scena internazionale da un film così bello e profondo”.

Ecco il trailer ufficiale:


Fonte: Repubblica.it

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