Il fenomeno dei tatuaggi nelle parole di Gino, un tatuatore di talento!

Il tatuaggio è praticato nel mondo da migliaia di anni e in parecchie civiltà. Può essere realizzato per ragioni simboliche, religiose o semplicemente estetiche.
Corsica Oggi ha incontrato Gino, tatuatore presente in Corsica e anche a Parigi. Lui vive e tatua nel centro città di Porto Vecchio.

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  • Perché ha scelto il mestiere di Tatuatore, e da quanto tempo?
    Ho scoperto questo mestiere a 20 anni, ma non era diffuso nel mio ambiente culturale o il mio stile di vita, l’ho scoperto grazie agli amici che andavano a farsi tatuare. Questo mestiere si avvicinava al mio proprio stile, e riuniva tutto ciò che amavo: ho sempre amato il disegno, la pittura ma anche la prossimità con le persone, infatti così per dire prima di essere tatuatore facevo il parrucchiere.
  • Che cosa consiglia più di frequente alle persone? E rifiuta talvolta di tatuare?
    Consiglio alle persone di non seguire solo la moda, perché la moda è senza limite, è meglio fare nelle creazioni personali. Le persone dimenticano l’arte, il fenomeno di moda non ha veramente senso, spesso si abbandona l’arte per non dover scegliere dei motivi. Le persone si lanciano nei tatuaggi cercando delle cose che alla fine perdono completamente il loro senso, e senza amare necessariamente il risultato. È vero che ho rifiutato già dei tatuaggi, ma non per un problema nella scelta del modello, piuttosto per un problema d’igiene. Alcune persone vogliono dei tatuaggi molto vicino al sesso o a volte anche sopra, e anche per rispetto non lo farei mai.
  • gino2Che cosa è alla moda in Corsica? E le mode cambiano? Sono più dei tatuaggi identitari?
    I tatuaggi sono qui molto familiari, penso che il senso della famiglia sia importante in Corsica, così come ciò che si rapporta al mare, si vede molto spesso. Infatti, tatuo spesso dei tatuaggi nazionalisti, per il lato un po’ ribelle ma che piace. Anche i tatuaggi in comune si fanno sempre più, mi è capitato di tatuare il padre, la madre e i loro figli, oppure dei gruppi di amici che vogliono rappresentare dei periodi della loro vita, la loro amicizia o semplicemente la felicità.
  • So che tatuate anche a Parigi, quali differenze si trovano laggiù?
    E’ certo diverso, a Parigi le origini sono molteplici, è una città multiculturale, non posso veramente paragonare, i gusti sono molto diversi, lo stile di vita anche.
    In Corsica, tatuo dei giovani ancora minorenni accompagnati dai loro genitori, mentre a Parigi le persone sono più aperte, i giovani sono più liberi. Poi, in Corsica ho 3 tipi di clientele, particolarmente l’estate, i corsi, i turisti e i dipendenti stagionali.
  • Che cosa preferisce tatuare?
    Come motivi personalmente mi piacciono le foglie d’acanto, o i motivi e sfumature del Rinascimento, è uno stile abbastanza vecchio però che mi piace.
  • Qual è il tatuaggio più lungo che ha fatto?
    In una sola volta 5 ore al massimo, ma mi è capitato di trascorrere 50 ore divise in più volte per un solo tatuaggio.
  • Incontra molte persone che rimpiangono i loro tatuaggi?
    Sì c’è qualcuno una volta che ha rimpianto il suo tatuaggio solo un’oretta dopo averlo fatto. Le persone amano essere tatuate ma rimpiangono il modello.
    Molti mi chiedono anche di ricoprire i loro tatuaggi o di modificarli, le mode cambiano, e certe persone si improvvisano tatuatori.
  • Secondo lei, quali sono le qualità necessarie per questa professione?
    Non essere limitato a un solo stile, capire ciò che vogliono le persone, ciò che amano e non seguire i propri gusti.
  • Quali sono le vostre ispirazioni?
    Non ho veramente ispirazioni, cerco proprio l’universalità.
  • Quali possono essere gli svantaggi ad essere tatuati?
    Lo sguardo e il giudizio delle persone, non abbiamo tutti la stessa mentalità. Dal punto di vista fisico, invece, bisogna starci attenti, e particolarmente proteggerli del sole.
  • Per concludere, un aneddoto o qualche cosa che le piacerebbe aggiungere?
    Sì, penso che sia importante precisare che certe persone hanno voluto, in un certo periodo storico, rendere diabolico i tatuaggi affermando che erano solo per i ribelli, i cattivi ragazzi o i prigionieri. Non è vero, il tatuaggio non ha religione, né classe sociale, quella è pura invenzione di persone insoddisfatte. Il tatuaggio è sempre esistito in tutte le popolazioni (amerindie, asiatiche, africane ecc.) Inoltre, da due o tre anni a questa parte, tatuo molte persone un po’ più vecchie, tatuo degli over 60 circa una o due volte a settimana. E ho fatto un record, ho tatuato un uomo di 73 anni!
    Gli anziani hanno molti rimpianti perché per una vita si sono detti che il tatuaggio era male.

 

Ringraziamo a Gino Tatuatore per la sua pazienza e la sua cortesia.

E ricordiamo a tutti che si trova al centro città di Porto Vecchio… non esitate ad andarci!

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Articolo di Andrea Guimaraes

 

Andrea Guimaraes

Andrea è una studentessa di 22 anni dell’Università di Corsica, iscritta al corso di laurea di lingua e cultura italiana. Vive a Bonifacio, nel sud dell'isola, ed è innamorata della Corsica, dell’Italia e della lingua italiana.

By Andrea Guimaraes

Andrea è una studentessa di 22 anni dell’Università di Corsica, iscritta al corso di laurea di lingua e cultura italiana. Vive a Bonifacio, nel sud dell'isola, ed è innamorata della Corsica, dell’Italia e della lingua italiana.

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