La Madonna di Brando torna finalmente nel paese capocorsino di Brando. Questa pala d’altare rinascimentale, uscita dalla città nel 1839, ha fatto ieri il suo solenne ritorno nella chiesa di Santa Maria Assunta. Il culmine del lavoro svolto congiuntamente dal sindaco della città e dalla Collettività della Corsica, sostenuto dal Ministero della Cultura.
“È un grande giorno e un grande evento.” Patrick Sanguinetti non nasconde il suo entusiasmo: dopo 185 anni di assenza, la Madonna di Brando ha fatto il suo grande ritorno, questo 16 luglio, nella chiesa di Santa Maria Assunta.
Un arrivo trionfaledavanti a un grande pubblico, dei rappresentanti dello Stato, dei membri di tutte le confraternite della zona di Bastia e di numerosi fedeli desiderosi di vedere con i propri occhi l’opera di cui si è parlato tanto. “Tutti lo aspettavano – sorride il sindaco Patrick Sanguinetti – Da più di un anno lavoriamo per recuperarlo e far valere i nostri diritti, perché fa parte del demanio pubblico del Comune. E finalmente è qui. “
C’è da dire che la storia della Madonna di Brando non è priva di colpi di scena. Dipinta da Simone Da Firenze e Rocco di Bartolomeo, due pittori fiorentini, intorno al 1500, questa pala, costituita da un dipinto misto su fondo oro con cornice in legno intagliato e dorato in stile gotico, è stata collocata dietro l’Altare di San Francesco del convento di Brando.
Intitolata originariamente “La Vergine in trono con il Bambino, circondata da quattro angeli musicanti”, l’opera fu infine trasferita durante la Rivoluzione francese nella vicina chiesa di Santa Maria Assunta. Un modo per proteggere la pala d’altare, mentre il convento di San Francesco è abbandonato da decenni.
Nel 1837, il capolavoro fu notato da Albin Chalandon. Politecnico di formazione, erede di un’importante famiglia lionese, l’uomo è anche un grande collezionista d’arte, in particolare prerinascimentali italiani.
Due anni dopo, quest’ultimo lo acquistò finalmente “con l’autorizzazione del vescovo di Ajaccio”, scrive allora, come indicato dalla casa d’aste De Baecque. Albin Chalendon precisa poi, a questo proposito, che “per questo dipinto è stata effettuata un’importante operazione di consolidamento con grande conoscenza e talento da parte del signor E. C. Daussigny”.
Un’opera venduta erroneamente
Per 184 anni la Madonna rimase nella discendenza del collezionista lionese. Fino all’annuncio della sua vendita da parte della casa De Baecque, nel marzo 2023. La notizia non è passata inosservata: ripresa rapidamente sui social network, ha suscitato un certo scalpore ed è arrivata alla Collettività della Corsica e al comune di Brando, che lavorarono per rimpatriare la pala d’altare.
Per diversi giorni il sindaco di Brando ha moltiplicato le lettere al banditore. Il dipinto, insiste poi Patrick Sanguinetti, appartiene al demanio pubblico del Comune, e sarebbe quindi inalienabile, e ciò, in maniera imprescrittibile. L’opera, sostiene il sindaco, basandosi sul lavoro degli storici, non avrebbe mai dovuto essere venduta nel XIX secolo ad Albin Chalandon.
Allo stesso tempo, la Comunità corsa si prepara a diventare acquirente nel caso in cui la vendita avvenga…
La suspense continua fino all’ultimo momento. Ma il 30 marzo, il giorno prima della data prevista dalla casa d’aste, il Ministero della Cultura ha ordinato il ritiro della vendita dell’opera. Un sollievo per i fedeli e gli eletti isolani.
Nel dicembre 2023 è stato raggiunto un accordo con i proprietari della pala, con il pagamento di un risarcimento di 350.000 euro per poterla restituire alla Corsica. Una somma anticipata principalmente dalla Collettività della Corsica – 280.000 euro -, completata per circa 70.000 euro dai fondi raccolti dalla fondazione del Patrimonio, per la quale si sono mobilitati 286 donatori.
Conservata al Museo della Corsica
Questo 16 luglio segna il felice epilogo di questa storia ricca di avventure. “Credo che sia un momento di gioia e di condivisione”, esulta il presidente del consiglio esecutivo, Gilles Simeoni “Siamo felici di aver potuto contribuire collettivamente al ritorno della Madonna di Brando nel suo paese, nel Capo Corso, e. più in generale in Corsica.”
Accolta in pompa magna ieri nella chiesa di Santa Maria Assunta, la Madonna di Brando in realtà vi sarà conservata solo per pochi giorni all’anno. Per ragioni di sicurezza e di accessibilità a un vasto pubblico, il dipinto raggiungerà presto il Museo della Corsica di Corte, dove sarà conservato in condizioni ottimali, in un contenitore specifica alla temperatura adeguata.
La Madonna di Brando resta comunque di proprietà del Comune, che ogni anno può riscoprirla, soprattutto durante la Settimana Santa.
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Andréa Meloni
Nato a Genova nel 1986, laureato in Scienze Geografiche nel 2013. Ha collaborato nel 2016 e 2017 con la Geo4Map (ex DeAgostini) di Novara, nel 2018 ha scritto alcuni articoli sul Secolo XIX. Insegna dal 2018 Geografia nelle scuole superiori a Genova, è socio dell'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) e abita nell'Appennino Ligure al confine tra Piemonte e Liguria. Ama anche la storia e ama la Corsica dal 2010 e ha visitato due volte l'isola.