Diversi membri del Partito Socialista si oppongono all’autonomia della Corsica

Il progetto di autonomia della Corsica sembra impantanarsi ogni giorno di più in un contesto politico in cui la questione più delicata è quella sacrosanta dell’“unità della nazione”. Viene ricordato che, su richiesta dei rappresentanti eletti della Corsica, il governo propone di inserire nella Costituzione il riconoscimento della Corsica come “comunità storica, linguistica e culturale“, uno status che riflette il suo legame unico con il territorio. Tuttavia, questa iniziativa ha incontrato una forte opposizione, in particolare da parte dei socialisti (PS), che la vedono come una minaccia all’indivisibilità della Repubblica e un rischio di frammentazione istituzionale. “Si apre il vaso di Pandora“. In un testo redatto per l’81° congresso del partito, alcuni rappresentanti del PS, compresi eletti còrsi, hanno esposto la loro posizione su questo progetto di autonomia.

Il documento tratta della proposta del governo di concedere l’autonomia alla Corsica, introducendo nella Costituzione la nozione di “comunità storica, linguistica e culturale che ha sviluppato un legame unico con la propria terra“. I socialisti si oppongono con forza a questa idea, sostenendo che l’autonomia potrebbe consentire a ciascuna regione di svincolarsi dalle regole comuni stabilite dal Parlamento, il che sarebbe in contrasto con il concetto originario di Repubblica.

Il testo sottolinea che la storia della Corsica, a differenza di quella di alcuni territori d’oltremare come la Nuova Caledonia, “non è mai stata soggetta a uno status coloniale o indigeno“. Fa inoltre riferimento agli eventi del marzo 2022, quando Yvan Colonna, condannato per l’omicidio del prefetto Claude Erignac, è stato aggredito in carcere, scatenando rivolte in Corsica. Il governo, temendo di essere destabilizzato a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, propose l’autonomia per calmare la situazione.

I socialisti difendono l’idea dell’indivisibilità della Repubblica e del decentramento, che mira a rafforzare la democrazia locale senza incoraggiare le rivendicazioni identitarie. Criticano l’attuale differenziazione istituzionale, che mina questa logica e sostituisce il progetto repubblicano con una frammentazione “feudale” dei poteri. Il documento mette in guardia dai rischi dell’autonomia legislativa, che consentirebbe a un’autorità locale di approvare leggi diverse da quelle del suo vicino, senza controllo parlamentare. Il documento sottolinea che la Francia è composta da molte culture locali e che cercare di distinguerle giuridicamente potrebbe rompere il patto con cui hanno deciso di vivere insieme.

Infine, il testo critica i governi che si sono succeduti per la loro incapacità di rispondere alle legittime preoccupazioni della popolazione della Corsica, come la crisi degli alloggi, l’insicurezza, le reti criminali, i prezzi proibitivi e la mancanza di un ospedale universitario. Mette in guardia dagli effetti di contagio dell’autonomia per altre regioni e sottolinea che la solidarietà interregionale è essenziale per l’uguaglianza. I socialisti difendono l’idea che lo Stato debba dare risposte concrete alle sfide abitative, sanitarie ed economiche della Corsica, piuttosto che modificarne lo status.

In breve, il documento difende l’idea che l’autonomia della Corsica non risolverà i suoi problemi strutturali e che la solidarietà nazionale è essenziale per garantire l’uguaglianza repubblicana. Sebbene questo testo non rappresenti la posizione del Partito socialista nel suo complesso, esso è motivo di preoccupazione per i difensori del progetto di autonomia. Come lo aveva sottolineato Gérald Darmanin, attuale Ministro della Giustizia ed ex Ministro dell’Interno, l’appoggio del Partito Socialista è essenziale per far passare la legge sull’autonomia al Congresso:non c’è tre quinti del Congresso senza i socialisti. Quindi se avete amici socialisti, non esitate a parlare con loro. Non sono io quello che ha bisogno di essere convinto sull’autonomia”.Pubblicità

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *