Discorso di politica generale del Primo Ministro: la Corsica viene menzionata brevemente. Per l’autonomia rimane l’incertezza

Immagine illustrativa. Assemblea Nazionale. Fonte @michelbarnier

La giornata di ieri, 1° ottobre, ha segnato una tappa importante nel calendario politico francese. Dopo mesi di incertezza e la tardiva nomina di Michel Barnier a Primo Ministro in seguito allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale a giugno, il nuovo capo del governo ha presentato il tradizionale e atteso discorso di politica generale.

In un’assemblea che gli ha riservato un’accoglienza molto fredda, Michel Barnier ha parlato a lungo delle ambizioni del suo nuovo governo (il discorso è durato circa un’ora e mezza). Il Primo Ministro ha parlato delle principali priorità, che consistono nel ridurre il “doppio debito“, cioè del bilancio e dell’ecologia. Con “ascolto, rispetto e dialogo“, la nuova politica si baserà su 5 priorità: migliorare il tenore di vita, migliorare l’accesso ai servizi pubblici, rafforzare la sicurezza, controllare l’immigrazione e “incoraggiare la fraternità“.

Il programma è ambizioso, ma allo stesso tempo cerca di soprattutto soddisfare le aspettative di una rappresentanza nazionale ampiamente divisa, la cui insoddisfazione potrebbe portare alla censura del governo. Quanto durerà il governo Barnier? Per alcuni osservatori è difficile immaginare che possa durare oltre la primavera, vista la caotica situazione politica francese. Questo caos ha ovviamente delle conseguenze per la Corsica, non solo per la vita quotidiana dei suoi cittadini, ma anche per le prospettive di successo del progetto di autonomia che è stato interrotto dallo scioglimento dell’Assemblea Nazionale.

Nel corso del suo intervento, Michel Barnier ha citato la Corsica, in un breve passaggio relativo alla necessità, a suo avviso, di rafforzare le capacità delle autorità locali, a 40 anni dalla prima legge sul decentramento. Il Primo Ministro ha parlato della necessità di dialogo e di evoluzione, “come nel caso della Corsica”, ha detto, rivelando di passaggio il trasferimento di questa responsabilità a Catherine Vautrin, il nuovo Ministro per il “Partenariato con i territori e il decentramento”.

La Corsica è stata dunque menzionata, ma dobbiamo necessariamente rallegrarcene? Sebbene tra gli eletti corsi prevalga il sollievo per il fatto che l’attuale ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, non si occuperà del dossier, rimane una certa preoccupazione: l’autonomia o, più politicamente corretto, il così detto “processo di evoluzione istituzionale per la Corsica” non è stato chiaramente menzionato, e sembra che il discorso di Michel Barnier abbia voluto essere generalista per quanto riguarda le esigenze delle autorità locali, senza alcuna garanzia che la Corsica possa beneficiare dello status speciale che il processo avviato con l’ex ministro Darmanin sembrava concederle.

Intervistato dall’emittente radiofonica Alta Frequenza, il deputato autonomista Michel Castellani si è detto soddisfatto del primo passo rappresentato dalla menzione della Corsica nel discorso del Primo Ministro, ma ha anche posto la domanda che è ormai all’attenzione di tutti: il processo ripartirà dalle basi precedenti o dovrà ricominciare da zero? Quando accadrà? Michel Castellani intende “porre la questione all’Assemblea la prossima settimana“. Per quanto riguarda la nomina di Catherine Vautrin come interlocutrice, Castellani rimane cauto. Se i contatti avuti con la Vautrain quando era Ministro della Sanità sembrano essere stati buoni, ciò non dice nulla sulla “sua sensibilità alla questione corsa“, afferma Michel Castellani.

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Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

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