I due presidenti ribadiscono che « le condizioni di detenzione dei prigionieri còrsi continuano a degradare ». Talamoni si spinge oltre: « C’è la volontà, da una parte dell’amministrazione penitenziaria, di far pagare ai detenuti còrsi la vittoria dei nazionalisti » citando due episodi accaduti ai prigionieri Cédric Courbey e Xavier Ceccaldi, messi abribitrariamente in punizione disciplinare e, a Bois d’Arcy, Nicolas Battini, che si è visto privare dell’elettricità e dell’uso del computer di cui aveva bisogno per preparare dal carcere gli esami universitari.
Le grandi questioni sul tavolo da tempo sono il riavvicinamento dei prigionieri detenuti sul continente, trasferendoli in carceri dell’isola, e l’amnistia, ritenuta una naturale conseguenza alla smilitarizzazione avvenuta nel 2014 con la deposizione delle armi del FLNC.
Domani mattina Gilles Simeoni porrà la questione tra i temi di cui discuterà con il primo ministro Manuel Valls, il quale però ha sempre negato l’esistenza stessa di “prigionieri politici” còrsi.
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Fonte: CorseNetInfos