Nella Repubblica di Croazia è presente una minoranza di lingua e cultura italiana, concentrata in Istria e nel Quarnero (la microregione di Fiume).Questo fine settimana nel Paese si sono tenute le elezioni nazionali, vinte dal centrodestra che dovrà formare ora un governo di coalizione. La minoranza italiana ha diritto a un suo seggio riservato nel parlamento croato, il Sabor, e dunque gli elettori italiani di Croazia hanno dovuto eleggere il loro rappresentante tra due candidati in lizza. Furio Radin e Maurizio Zennaro.
Il vincitore è stato il deputato uscente, Furio Radin, classe 1950, di Pola.
Tra gli impegni che Radin ha dichiarato di voler portare avanti c’è l’estensione del bilinguismo ufficiale croato-italiano alle zone che non lo prevedono – ad esempio la stessa città di Fiume dove non fu mai cancellato per legge ma abbandonato de facto nel 1954 per protesta contro l’assegnazione di Trieste all’Italia – e il suo potenziamento dove già esiste.
L’avversario sconfitto, Maurizio Zennaro, nell’augurargli buon lavoro ha comunque ribadito la necessità di insistere sul doppio voto (etnico e politico) per le minoranze, e un’analisi autocritica per analizzare come mai i votanti in seno alla comunità nazionale italiani si siano ridotti dagli oltre 10.000 del 1995 ai circa 2000 di queste elezioni 2016.
Guillaume Bereni